Refezione scolastica, vendere i rifiuti riciclabili per accumulare risorse

Ecco la proposta del Coordinamento Rifiuti Zero

giovedì 24 luglio 2014 7.23
A cura di Lucia di Bari
Manca poco più di un mese dalla riapertura degli istituti scolastici e, nel nostro Comune, i docenti ma soprattutto i genitori restano ancora con un dubbio: il finanziamento per le mense scolastiche ci sarà?

Proprio per questo, il Coordinamento Rifiuti Zero sta seguendo con interesse la problematica mediante diverse proposte atte a reperire risorse economiche. Tutte le idee fin ora proposte, però, hanno avuto il limite di sottrarre fondi da un servizio, per quanto ritenuto inutile o dispendioso, per assegnarli ad un altro. «Noi, invece - afferma il Coordinamento Rifiuti Zero -, abbiamo protocollato una proposta indirizzata al Sindaco, che consentirebbe alle scuole di reperire autonomamente buona parte delle risorse necessarie. Infatti, secondo l'art. 7 della legge 205 del 2010, gli istituti scolastici hanno la possibilità di vendere carta e plastica senza impedimenti burocratici e di conservare i profitti di tale vendita. La qualità e la quantità del materiale raccolto potrebbe essere sufficienti a coprire il costo della refezione: considerata la smisurata capacità degli insegnanti di coinvolgere alunni e famiglie in un obiettivo a loro favorevole. Questo permetterebbe al servizio di ripartire regolarmente evitando sospensioni».

Questa strategia, sfruttata già da molti Comuni, potrebbe dimostrarsi, in questa circostanza, l'unica proposta seria e concreta per trasformare i rifiuti in fonte di profitto e, contemporaneamente, svolgere all'interno delle scuole anche educazione ambientale.