Scuola, il dimensionamento non piace manco a Camero

L'assessore in soccorso dei dirigenti e dei segretari in odore di taglio. «Mi riesce poco agevole comprendere l'utilità della riforma»

martedì 6 dicembre 2011 18.16
Il piano di dimensionamento della rete scolastica nella Provincia di Barletta Andria Trani non piace neanche all'assessore alla pubblica istruzione, Pompeo Camero. Camero vuole uscire dagli equivoci («Impropriamente, da più parti, si persevera nell'imputare all'Ente Provincia la realizzazione nelle 10 città degli istituti comprensivi, mentre questa competenza non ci appartiene affatto, riguardando in via esclusiva l'ambito dei singoli Comuni») e confessa di non gradire affatto questa sorta di rivoluzione della scuola: «A tutt'oggi mi riesce poco agevole comprendere l'utilità della riforma ordinamentale, tanto che spero possa esserci da parte del nuovo governo nazionale di tecnici un serio ripensamento. Personalmente, avrei preferito una riorganizzazione alla tedesca, ove i ragazzi, tra scuole materne, elementari e superiori entrano nel mondo del lavoro od all'università due anni prima dei nostri, di conseguenza lo stipendio dei docenti è di gran lunga superiore al reddito di molti pubblici dipendenti».

Sta di fatto che quest'anno il riordino comporterà certamente esuberi per via dei dirigenti scolastici e dei segretari perdenti sede, i cui ruoli vengono gestiti rispettivamente a livello regionale per i primi ed a livello provinciale per i secondi. Camero lancia una ciambella di salvataggio: «Prima d'ogni collocamento in mobilità, per loro mi appresto a richiedere all'ufficio scolastico regionale ed al Ministero dell'istruzione di valutare la possibilità, su base volontaria, di utilizzare alcune unità nella dotazione organica dell'istituendo ufficio scolastico territoriale per la Bat da allocarsi a Trani».

Quanto alle decisioni assunte dalle pubbliche amministrazioni che daranno origine agli Istituti comprensivi Camero chiede una serena riflessione sulla portata delle scelte fatte dai Comuni della Bat: «Ampliano concretamente l'offerta formativa nel territorio, rendendola omologa alle vocazioni locali, per un orientamento che le famiglie ed i ragazzi sicuramente apprezzeranno».