Sesta provincia, Consiglio regionale sulla sigla BT

Si mobilitano le associazioni andriesi: «Usiamo l'acronimo AB»

lunedì 7 dicembre 2009
E' stata iscritta al punto 8 dell'Ordine del Giorno del Consiglio Regionale Pugliese, la discussione della proposta di legge per la "Modifica sigla individuazione dell'ambito territoriale della sesta provincia pugliese (Barletta-Andria-Trani)" su iniziativa del Consigliere Regionale Giuseppe Cioce.

La legge ha lo scopo di porre rimedio ad una esigenza reclamata da più parti in quanto l'attuale sigla BAT genera equivoci di natura tecnica. Un esempio su tutti, il ricettario medico che prevede due sole caselle riferentisi alla sigla e, pertanto, la suddetta proposta modifica l'acronimo BAT in BT. Sono stati frequenti i casi in cui la lettura ottica delle summenzionate ricette, ha attribuito ad altre Province (vedi Bari (BA) e Asti (AT)).
La proposta di legge in esame intende modificare la vigente legge regionale 39 del 28 dicembre 2006 con la quale si individuano gli ambiti territoriali delle Asl provinciali, e tra queste la ASL BAT. L'acronimo BT è già stato individuato con D.P.R. 133 del 15 febbraio 2006, che modifica l'appendice XI del regolamento di esecuzione del codice della strada in materia di individuazione delle sigle di immatricolazione di veicoli per le nuove Province. La legge lascierebbe immutata, invece, la denominazione ufficiale della più recente Provincia pugliese "Barletta - Andria - Trani".
Sull'argomento hanno scritto diverse associazioni andriesi che lamentano «l'umiliazione della comunità andriese che si vedrebbe non rappresentata nella sigla BT, quindi fortemente penalizzata, offesa ed esclusa da processi che dovrebbero vedere tutti coinvolti». Per questo motivo le associazioni Io Ci Sono!, Pro Andria Sesta Provincia, Libertà è Partecipazione, Libera Associazione Civica e Cittadini di Andria chiederanno l'avvio dell'iter per il riconoscimento della sigla di individuazione del territorio provinciale di Barletta-Andria-Trani con l'acronimo "AB", «che non desta né equivoci né discriminazioni».