Tentata estorsione, torna in libertà il 38enne Michele Regano

La decisione del tribunale alla vigilia dell'udienza del 12 settembre

venerdì 8 giugno 2018 16.00
Torna in libertà Michele Regano, il trentottenne tranese arrestato il 2 febbraio dello scorso anno nell'ambito dell'inchiesta che smantellò un gruppo malavitoso dedito alle estorsioni. La decisione del tribunale di Trani (Giulia Pavese, Paola Buccelli, Marco Marangio Mauro) giunge alla vigilia dell'udienza di discussione fissata per il 12 settembre, quando la Procura formulerà le sue conclusioni per la posizione di Regano e di Armando Presta, detenuto invece agli arresti domiciliari.

Nello stesso regime si trovava fino a poche ore fa Regano (passò ai domiciliari agli inizi di Novembre) che era stato munito di braccialetto elettronico. Per il Tribunale di Trani "l'imputato puntualmente ogni prescrizione impostagli e le esigenze cautelari connesse al fondato pericolo di reiterazione di condotte omologhe possono considerarsi ulteriormente attenuate ed esser salvaguardate con la misura meno afflittiva di presentazione alla polizia giudiziaria". Ora, dunque, Regano (con precedenti penali per violazione della legge sugli stupefacenti) dovrà presentarsi alla caserma dei Carabinieri di Trani tre volte a settimana.

E' accusato di due tentate estorsioni: una ai danni di un ristoratore ed un'altra ai danni del titolare di un bar. Presta e Regano sono giudicati con rito abbreviato dopo che il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Bari aveva rigettato l'istanza di rito abbreviato condizionato.

E proprio oggi dinanzi al gup di Bari è proseguito il rito abbreviato, ormai prossimo alla conclusione, a carico degli altri imputati coinvolti nella delicata e roboante inchiesta antiestorsione che annoverò diverse vittime tranesi: tra essi gli attuali collaboratori di giustizia Vito Corda e Pasquale Pignataro.