Troppe imprese funebri in città, il Tar revoca l'autorizzazione per l'ultima arrivata

La neo "Lombardi" costretta a chiudere, il Comune dovrà pagare 2000 euro

giovedì 26 aprile 2018 6.56
A cura di Martina Tortosa
Un'insolita disputa che è costata alle tasche del Comune di Trani ben 2mila euro. L'apertura di una nuova impresa di onoranze funebre sembrerebbe aver rotto l'equilibrio tra le altre tre ditte del settore presenti in città. Le imprese Cassese, Delfini e Pappalettera, infatti, hanno presentato ricorso al Tar nei confronti della neo "Lombardi servizi funebri", chiedendo, in particolare, l'annullamento dell'autorizzazione all'esercizio. La controinteressata e il Comune si sono costituiti in giudizio.

Per il trio, in base alla popolazione residente nel Comune di Trani, il numero di imprese funebri non può essere superiore a tre. Oltretutto, come si legge nella sentenza del Tar, l'autorizzazione è stata rilasciata sulla base di una mera scia, senza la presentazione di apposita istanza al Comune. Sembrerebbero, così, esser state violate le norme imposte dal regolamento comunale.

Il Tar ha giudicato il ricorso "fondato". Risulta anche che il dirigente Suap abbia proceduto al rilascio dell'autorizzazione senza la previa acquisizione della comunicazione antimafia.

Per tutti questi motivi, il Tribunale Amministrativo Regionale ha annullato l'autorizzazione impugnata e condannato il Comune di Trani alla refusione delle spese di lite in favore delle ricorrenti che ammontano a 2mila euro. Le imprese funebri in città sono ancora tre.