Vittorio Emanuele II, il M5S: «Che cosa ha intenzione di fare il Comune?»

Papagni e Di Lernia: «La concessione l'unica prospettiva per la struttura»

giovedì 22 febbraio 2018
Ad oltre tre anni dalla chiusura della Casa di Riposo Vittorio Emanuele, le consigliere comunali, Antonella Papagni e Luisa Di Lernia (M5S) interrogano il sindaco, l'assessore e il dirigente al ramo circa lo stato dell'arte dei lavori per la riattivazione della struttura sovvenzionata a Trani. Questo quanto emerse nell'ultimo incontro pubblico all'indomani dell'uscita di scena del commissario straordinario Zingarelli.

«Premesso che – si legge nel documento - il 16/2/2018 l'arch. Salvatore Zingarelli, in qualità di Commissario Straordinario della Azienda Servizi alla Persona Vittorio Emanuele II ha portato a conoscenza dei consiglieri il lavoro svolto sullo stato dell'arte e sulle proposte di riattivazione della struttura "casa di riposo" in oggetto; che vi è stato sempre da parte dell'arch. Zingarelli più di un sollecito all'Amministrazione Comunale per ottenere chiarimenti e risposte certe sulla linea politica che si intende perseguire; che da articoli di giornale ci pare di aver capito che l'assessore Felice Di Lernia abbia intenzione di far diventare la struttura un centro diurno multifunzionale, pertanto privando la città di Trani di un propria struttura adibita a pensionato; che vi sono famiglie, si presume disagiate, che occupano abusivamente parte della struttura».

«Chiediamo - proseguono - se questa Amministrazione abbia intenzione di far diventare la struttura in oggetto un centro diurno multifunzionale, a discapito delle fasce più deboli della popolazione, oppure se intenda concedere "all'ASP Vittorio Emanuele II di Trani", con atto pubblico, la concessione perpetua o pluriennale della struttura conventuale finalizzata alla riqualificazione e riattivazione della struttura, previa presentazione di un progetto finanziabile di adeguamento e destinazione dell'immobile».

Concludono: «Lo stato dell'arte dell'edilizia sovvenzionata e prospettive di sviluppo di quest'ultima (di nuova costruzione, o acquistate e recuperate a carico degli enti territoriali) alla luce delle recenti giuste ordinanze di sgombero di famiglie da immobili comunali occupati abusivamente, ma anche alla luce della crescente esigenza di alloggi da assegnare alle famiglie più bisognose».