A Trani è meglio andarci in treno: ecco l'assurda storia di Stefano Tesi

Il giornalista non solo vittima dei parcheggiatori abusivi ma anche multato...due volte!

lunedì 19 febbraio 2018 0.10
A cura di Martina Tortosa
«Quasi tutto bello». Queste tre parole, lette così, potrebbero far pensare al titolo di un'esilarante commedia all'italiana. Purtroppo, però, non è così. Si tratta del riassunto di una vicenda fuori dall'ordinario che ha fatto sì che Trani, ancora una volta, non fosse sulla bocca di tutti per le sue bellezze ma per le sue assurdità. Stefano Tesi è un giornalista freelance che nel corso della sua carriera si è occupato di viaggi, cultura, spettacolo, turismo ed enogastronomia. Ha visitato 108 paesi ma è a Trani che è stato protagonista di una vicenda dal retrogusto amaro che ha deciso di raccontare sul suo blog.

Tesi è stato in città la scorsa primavera e, come tanti altri, è stato vittima di un pretenzioso parcheggiatore abusivo prima e dei vigili urbani dopo. Questi ultimi, anziché punire il finto parcheggiatore, lo hanno multato per divieto di sosta. Come sul dirsi, oltre il danno la beffa. «La cosa - scrive il giornalista - mi fece abbastanza saltare la mosca al naso. Pagai regolarmente la sanzione anche se nessuno, dopo e nonostante email, pec, etc inviate al sindaco e al capo delle guardie, dal Comune ha mai ritenuto di dover rispondere alle mie pur garbate richieste di spiegazione. Ritenevo la questione fastidiosa, ma ormai chiusa». E invece no.

A distanza di oltre 300 giorni, Tesi ha ricevuto non uno ma due verbali per la stessa infrazione ma vergati in due giorni diversi. «Il primo - spiega - preannunciato dal classico foglio sotto il parabrezza e reso illeggibile dalla pioggia, mi fu recapitato per a/r qualche settimana dopo. Ed ora, a quasi undici mesi di distanza, ne spunta un altro! Questo non preannunciato affatto: si vede che gli zelantissimi vigili, all'epoca forse troppo impegnati a scacciare i parcheggiatori abusivi, non ebbero nemmeno il tempo di lasciare il gradito "ricordino" sotto al tergicristallo, ma inesorabilmente annotarono l'infrazione e ora ne pretendono il pagamento».

Il giornalista freelance ha nuovamente pagato il dovuto ma non si spiega come mai nessuno fornisca una «cortese spiegazione all'ospite in buona fede taglieggiato dal mariuolo». Non può che chiedersi, inoltre, perchè due verbali emessi in date consecutive siano stati notificati a oltre 300 giorni di distanza. Mistero. Intanto, tra una domanda e l'altra, il racconto si conclude con un caldo suggerimento: invece che in macchina, a Trani conviene andarci in treno.

Qui il racconto integrale della storia.