Accertamenti tarsu: "vibrata protesta" del CTA di Trani

"Attacco paradossale in un momento di crisi. Un colpo mortale al settore del TAC"

sabato 29 ottobre 2005
Pubblichiamo la lettera aperta al Sindaco di Trani del presidente del CTA su alcuni accertamenti T.A.R.S.U. in corso:

«Egregio Sig. Sindaco, l'Associazione C.T.A., a nome delle aziende associate artigiane e della piccola industria, in particolare del comparto calzaturiero, facendosi interprete anche delle proteste di tutte le Aziende ubicate nella zona artigianale - industriale del territorio di TRANI, esprime VIBRATA PROTESTA in merito alla richiesta di documentazione, pervenuta alle stesse aziende in questi giorni, da parte dell'ufficio tributi del Comune di TRANI, necessaria alla applicazione della TARSU .
E' paradossale che mentre altri Comuni limitrofi hanno adottato o stanno studiando provvedimenti in favore delle imprese appartenenti al settore del T A C ( tessile - abbigliamento - calzature) gravemente colpite dalla concorrenza sleale asiatica, il Comune di TRANI, attraverso i solerti funzionari preposti, decida, proprio in questo momento, di inferire un colpo mortale al comparto calzaturiero già sull'orlo del collasso.
E' assurdo che mentre è in arrivo il nuovo D.Lgs. sui rifiuti, che finalmente porrà fine alle numerose interpretazioni giurisprudenziali e ai molteplici ricorsi in merito alla applicazione della TARSU ed in particolare sui criteri di assimilazione dei rifiuti speciali a quelli urbani, senza consentire più alcuna discrezionalità al funzionario responsabile di turno, il Comune di TRANI continui a voler applicare un regolamento ormai obsoleto che, tra l'altro, erroneamente ancora prevede l'assimilazione dei rifiuti speciali a quelli urbani secondo la qualità ( deliberazione 27 luglio 1984) indipendentemente dalla quantità, in netto contrasto con il "Decreto Ronchi" che invece assegna ai Comuni la potestà di assimilazione SECONDO IL PARAMETRO CONGIUNTO QUALITA' e QUANTITA', nel senso che il rifiuto speciale non pericoloso prodotto da una azienda artigiana ( ad esempio scarti e ritagli di lavorazione delle calzature) può essere classificato speciale o assimilato all'urbano a seconda della quantità prodotta dalla medesima azienda, in base anche alla capacità organizzativa del servizio ed alla disponibilità degli impianti di smaltimento. E' sconcertante che mentre l'AMIU è stata finalmente trasformata in SPA, e si è in attesa che la stessa possa confrontarsi sul mercato ed estendere i propri servizi anche ai privati (e possa avere nuove entrate e non dipendere solo da "Mamma Comune", attraverso ad esempio la sottoscrizione di convenzioni con le stesse aziende calzaturiere), il Comune di TRANI decida di far pagare la TARSU anche alle aziende artigiane ed industriali che già provvedono all'obbligatorio smaltimento dei rifiuti speciali ed assimilabili agli urbani, avvalendosi di imprese private autorizzate, stante la mancata estensione del pubblico servizio di raccolta e smaltimento anche a tale tipologia di rifiuti.
Con un semplice atto amministrativo, come appunto l'assimilazione dei rifiuti speciali secondo la quantità prodotta, si potrebbe eliminare l'anomalia, tutta tranese, che vede il Comune di TRANI come il maggiore produttore di rifiuti urbani poiché conferisce in discarica una media giornaliera di 80 tonnellate di rifiuti contro le 50 tonnellate conferite dai comuni del bacino, aventi anche popolazione superiore alla ns. città.
Attraverso questo provvedimento, si potrebbe consentire all'AMIU SPA di ritirare i rifiuti speciali non pericolosi assimilabili agli urbani facendo collocare, all'interno delle aziende interessate, dei contenitori capienti e personalizzati, facilmente controllabili, in modo da eliminare quella vergognosa situazione oggi presente in via Papa Giovanni XXIII, più volte denunciata dalla scrivente associazione, dove gli "eco-furbi" provenienti anche dalle città viciniori scaricano, durante la notte lungo la suddetta strada, notevoli quantità di rifiuti di vario genere e natura.
Senza considerare inoltre che con la riduzione immediata della quantità di 30 tonnellate giornaliere da smaltire in discarica, il comune di TRANI risparmierebbe ben 500.000,00 euro all'anno e se a questa cifra vengono aggiunte le ulteriori 500.000,00 euro mediamente riconosciute alla comunità tranese dai comuni del bacino di utenza, che conferiscono i propri rifiuti nella nostra discarica, sotto la voce "ristoro ambientale", si otterrebbe una somma complessiva pari a 1.000.000,00 di euro, che rappresenterebbe i 2/3 del costo totale di smaltimento in discarica da parte del nostro Comune che ammonta oggi a 1.400.00,00 euro annue. Il Comune di Trani avrebbe in questo modo la possibilità di ridurre sensibilmente la TARSU in favore dei cittadini più deboli ed in particolare modo ai pensionati.
Per quanto sopra si chiede:

• La sospensione immediata delle notifiche inviate alle aziende industriali - artigianali da parte dell' Ufficio Tributi Comunale in merito alla TARSU;

• La modifica urgente del regolamento comunale di applicazione della TARSU secondo le indicazioni previste dal nuovo schema del D. Lgs. sui rifiuti;

• La convocazione urgente di una conferenza di servizi alla quale siano invitati: i rappresentanti delle associazioni di categoria, delle forze politiche, delle forza dell'ordine e di controllo, Carabinieri NOE -NOTA- Guardia di Finanza - Polizia Municipale –ASL - i dirigenti Comunali e i rappresentanti dell' AMIU SPA .
Ai consiglieri comunali, ai quali è inviata la presente per conoscenza, rivolgiamo un appello affinché sostengano in ogni sede istituzionale tutte le aziende tranesi del settore calzaturiero.»
Michele de Marinis
Associazione C.T.A Trani