Alberghiero a Trani , l’ottimismo di Camero

«Numeri alla mano, l’indirizzo può essere attivato. Ecco perché». Botta e risposta tra il comitato scuola pubblica e l'assessore provinciale

sabato 15 gennaio 2011
Prosegue il botta e risposta tra il Comitato scuola pubblica di Trani e l'assessore provinciale alla pubblica istruzione, Pompeo Camero. Il comitato tranese (nato in appoggio alle mobilitazioni contro i tagli del ministro Gelmini) espone la posizione della Regione Puglia, interpellata attraverso l'assessore di riferimento, Alba Sasso.

L'assessore regionale ha spiegato al comitato il motivo per cui la Regione ha deciso di rinviare la decisione rispetto all'istituzione dell'alberghiero a Trani. Vista la presenza di altri tre istituti alberghieri nella zona e le speciali caratteristiche di questo indirizzo di studi, la Regione ha deciso di attendere i dati relativi alle iscrizioni. Inoltre, la Regione si è detta è disposta ad attivarsi per istituire una sede distaccata di Molfetta o di uno degli altri alberghieri già esistenti per venire incontro alle esigenze del territorio, anche se la Provincia finora non ha dato sufficienti garanzie di copertura finanziaria all'istituzione della nuova scuola. Il comitato chiede al sindaco di Trani ed all'assessore provinciale se sono vere le conseguenze delle riforma Gelmini: in tutti gli istituti alberghieri, vengono ridotte le ore di lezione settimanali da 36 a 32. La riforma, inoltre, taglia le ore di materie professionalizzanti: le ore settimanali di pratica di cucina al terzo anno passano da 16 a 6. Di più, prevede l'eliminazione delle qualifiche professionali del terzo anno.

Di ben altro tenore è l'intervento dell'assessore Pompeo Camero che dimostra, numeri alla mano, la concreta possibilità di attivare a Trani l'indirizzo alberghiero. Camero si avvale della forza dei numeri, partendo dall'ultimo censimento dei residenti pugliesi.La nostra Regione conta 4.020.707 residenti, per province così suddivisi: Bari 1.218.038, Lecce 787.825, Foggia 649.598, Taranto 579.806, Brindisi 402.422, Bat 383.018. In totale la Puglia detiene 25 Istituti alberghieri, che su base provinciale sono così suddivisi: 6 a Bari, 5 a Lecce, 4 a Foggia, 4 a taranto, 4 a Brindisi, 2 nella Bat. «E' lapalissiano – spiega Camero – che la nostra provincia non è assolutamente per consistenza demografica la metà di Brindisi».

Passando poi alla panoramica sugli alunni iscritti agli alberghieri in Puglia (15.996 in totale) e sul numero delle classi negli stessi formate (694), sempre su base provinciale si constata che Bari ha 5.416 alunni suddivisi in 235 classi, Lecce ha 2.854 alunni suddivisi in 129 classi, Foggia ha 2.201 alunni suddivisi in 95 classi, Taranto ha 2.118 alunni suddivisi in 87 classi, Brindisi ha 2.195 alunni suddivisi in 93 classi, la Bat ha 1.212 alunni suddivisi in 55 classi (Margherita di Savoia con 811 alunni suddivisi in 36 classi e Canosa di Puglia con 401 alunni suddivisi in 19 classi).

«Constatato che la Bat per numero di alunni iscritti negli alberghieri e per numero di classi formate negli stessi è incontrovertibilmente al di sotto della media regionale – spiega Camero - vien da domandarsi: ma dove sono finiti gli alunni di Bisceglie, Trani ed Andria? La risposta è presto data: probabilmente a Molfetta, ovverosia nel più affollato Istituto alberghiero di Puglia con 1.635 alunni iscritti (ben 735 in più rispetto alla soglia massima dei 900 alunni imposta dalla normativa statale vigente), suddivisi in 65 classi, consistenza assolutamente insostenibile anche sotto il profilo della logica più spicciola, se si considera che da solo addirittura ha 423 alunni in più della sommatoria degli iscritti nei due istituti della Bat. Nelle prossime ore otterremo dalla scuola molfettese il dettaglio numerico degli iscritti appartenenti al nostro territorio, che servirà a confortare quella che è ben di più di una semplice congettura. Se poi georeferenziassimo la distribuzione degli istituti in provincia, scorgeremmo che mentre il nord (versante provincia di Foggia) ne ha 2 di istituti alberghieri, il sud (versante provincia di Bari) invece non ne ha alcuno».