Amet alla deriva: ecco le reazioni della politica

Sul web si scatenano Lima, Loconte e Laurora

sabato 18 marzo 2017
A cura di Martina Tortosa
Tempo di primavera, ma per l'Amet non sono certo rose e fiori. Non ci sono colori nel quadro attuale dell'azienda e dei possibili scenari di qui a un anno e mezzo. Tutto è a tinte nere, tanto da provocare un grande stato di agitazione tra i dipendenti. I disservizi, come il guasto agli apparecchi informatici, si accumulano giorno dopo giorno. Sembra ormai certo che, così com'è, la società comunale non potrà andare ancora avanti a lungo in nessuno dei quattro settori di cui si occupa. Lo dice il piano aziendale redatto dall'amministratore delegato, Marcello Danisi, e da qualche settimana sulla scrivania del sindaco Amedeo Bottaro. Immediata è stata la reazione del mondo della politica.

Dura quella del consigliere comunale Raimondo Lima (Fratelli d'Italia-An). «Un piano industriale - ha scritto sulla sua pagina facebook - fortemente condizionato da una delibera di giunta (161 del 31/12/2015) e come se non bastasse da una nota del sindaco che chiede dismissione dei servizi darsena, parcheggi, trasporto (come si evince da accesso agli atti che ho fatto tempo fa e come ho già evidenziato negli ultimi Consigli comunali). Tracciare un perimetro entro il quale la EY ha dovuto elaborare il piano mi sembra quantomeno anomalo. E' come se il sindaco avesse detto: "questo è il risultato che voglio ottenere, ratificatelo con i numeri". A questo punto, credo sarebbe opportuno far relazionare in Consiglio direttamente la EY visto che oramai è chiaro che l'intendimento (che emerge) di Bottaro è quello di vendere i gioielli di famiglia. Mi chiedo - conclude - se tale comportamento sia corretto nei confronti di : consiglieri comunali (tutti, sia di maggioranza che opposizione), nei confronti dei dipendenti Amet, della cittadinanza, della EY e del management della stessa azienda».

Pronta la reazione anche di Antonio Loconte (Riva Destra). «Avevamo anticipato tutto su Amet e - ha dichiarato - avevamo avvisato la cittadinanza. Speravamo in una dura opposizione che ostacolasse il più possibile il progetto di dismissione. È passato più di un anno e qualcuno (anche se troppo tardi) finalmente si è svegliato. Vale sempre la storia delle lacrime di coccodrillo. La "politica locale" dovrebbe difendere l'azienda Amet con i forconi».

A dire la propria anche il consigliere comunale, Carlo Laurora. «Amet - ha scritto sulla sua pagina Facebook - deve essere salvata ma senza pregiudizio. Solo e soltanto una visione moderna e innovativa può garantirle un futuro».