Amet, l'ad Danisi: «Rilancerò la società». Bottaro: «Punteremo sull'elettricità»

E per la Stp si va verso l'azzeramento del cda

sabato 6 febbraio 2016
Il futuro dell'Amet si chiama Marcello Danisi, nominato amministratore delegato della società comunale che si occupa di elettricità, trasporti e parcheggi. Nicola Pappolla rimarrà presidente fino all'approvazione del bilancio, che - ha assicurato - si chiuderà come l'anno scorso con un attivo. Mentre si attende ancora la nomina del terzo componente del cda che dovrà essere, per legge, una donna. Il tutto in attesa di mettere mano anche alla Stp di Bari (nella quale il Comune di Trani ha una partecipazione del 5% e l'Amet del 44%), il cui cda sembra avere le ore contate.

La presentazione di Danisi è avvenuta questo pomeriggio nel palazzo dell'Amet, in piazza Plebiscito. Il presidente dell'ordine dei commercialisti baresi ha chiarito gli obiettivi, parlando del suo incarico come di «una responsabilità importante perché l'Amet è un'azienda importante, fiore all'occhiello della città. L'obiettivo primario è quello di valorizzarla, non perché in passato non sia stato fatto, ma perché questa azienda - ha tenuto a precisare - merita di essere al passo con i tempi».

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Danisi ha spiegato che «questo è un momento difficile per tutte le aziende, soprattutto quelle legate ai servizi per i cittadini. Le risorse sono sempre minori, insufficienti. Bisogna operare al meglio, facendo i conti sempre con la spending review ma anche operando un rilancio. Per le aziende di questo tipo bisogna creare valore, fornire servizi utili per i cittadini».

Danisi ha detto che «oltre a mettere a posto i conti, bisogna creare valore e soprattutto creare servizi utili per i cittadini. Ma nei limiti - ha avvertito - di quello che la spesa ti consente di fare».

Il sindaco Amedeo Bottaro ha, poi, detto che «è assolutamente il momento di decidere» sul futuro dell'Amet. «Forse il problema di questa città in generale e delle sue partecipate - ha proseguito - è che negli ultimi anni si è deciso troppo poco. Non bisogna aver paura di decidere. Finora la paura di decidere ha solo portato a una lenta agonia delle nostre aziende. Bisogna capire qual è la direzione e andarci in maniera determinata. Così - ha concluso - le nostre aziende possono essere non solo salvate, ma addirittura rilanciate».

Entrando nel merito delle linee, il primo cittadino ha chiarito che «il core business dell'Amet è l'elettricità». «L'azienda è nata così e deve tornare a fare questo, direzionandovi tutte le risorse che oggi non sono tantissime. Ma dal nuovo management mi aspetto questo. Ma occorre un nuovo piano industriale che possa far prendere al socio decisioni quanto meno più consapevoli. Oggi decidere cosa fare dell'Amet è una decisione che può arrivare da dati parzialmente sbagliati. E' importante che il nuovo management - ha ribadito - stabilisca in tempi rapidi un nuovo piano industriale per consentirci di decidere».

Capitolo a parte è la Stp di Bari. Secondo quanto riferito da Bottaro i soci (ovvero il Comune di Trani, l'Amet, l'Area metropolitana di Bari e la Provincia Bat) non riconoscono l'attuale cda, al quale verrà chiesto formalmente di dimettersi.
Amet: Pappolla, Bottaro e Danisi
Amet: Bottaro e Danisi
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