Amet impazza (ancora) il totonomi per la presidenza

E intanto per Stp si profila la tempesta perfetta

lunedì 1 luglio 2019 06.00
A cura di Giovanni Ronco
È passata già una settimana da quando dalla maggioranza trapelava la certezza che il terzo nome del CdA di Amet, quello del presidente, sarebbe stato trovato e approvato. Ma fino a 24 ore fa si brancolava ancora a fari spenti o, se più vi piace, si stava fermi con le luci d'emergenza accese. Sembra che, nonostante le tensioni dei giorni scorsi, la consigliera Capone abbia poi fornito il nuovo nome a Bottaro, dopo il naufragio della Santorsola family (zio e nipote: il primo perché in pensione, il secondo perché, per AB, senza i requisiti).

Ebbene il nome che sarebbe stato fatto al sindaco dalla Capone è quello di Nicola Ruta, avvocato, piddino ed ex consigliere comunale di Barletta, con "forte vicinanza a Ruggiero Mennea", come ci sottolinea una fonte di Palazzo. Nulla da eccepire sulla persona e sul curriculum stavolta, ma, come trapela quasi subito, il marchio barlettano su Nicola Ruta e la sua forte demarcazione "menneiana", avrebbero già fatto pronunciare un secco "niet" ad Amedeo che sembra abbia ragionato in questi termini: "Non possiamo chiamare ancora un forestiero, dopo tutte le pregiudiziali sollevate sulla baresità di Danisi".

Insomma l'opinione pubblica, specie quella, più numerosa a Trani, di centro destra, oltre che vari "cani sciolti", ha sempre contestato a Bottaro la scelta di Danisi, ex AD di Amet e sostanzialmente un uomo di Emiliano. Ora in parallelo si sarebbe contestata la "barlettanità " di Ruta e la contestuale vicinanza a Mennea. Insomma, un passo avanti e due indietro.

Ora, per l'ennesimo lunedì, cioè oggi, il sindaco si sarebbe detto deciso a convocare l'assemblea dei soci di Amet componendo il terzetto definitivo del CdA o con il nome nuovo della Capone (ancora? E che c' ha il catalogo? Nda) o a questo punto con un nome legato ad una sua scelta, cioè del sindaco stesso. Ci sarebbe però la volontà di "aspettare" ancora la Capone perché come ha già detto un mammasantissima del PD "se non accontenta la Capone, Bottaro si prepari a perdere un'altra consigliera", ma anche per "premiare" il suo voto in consiglio nell'ultima occasione, del consuntivo, con conseguente rotolamento di testa di Antonio Mazzilli.

Dopo Giuseppe Paolillo in quota Cirillo) come AD e probabilmente Annalisa Perna, avvocatessa, in quota Cornacchia (PD renziano) come consigliera, si attende l'ultimo tassello. Intanto all'orizzonte si profila una nuova "tempesta perfetta" in chiave STP. Fette di maggioranza, con Beppe Corrado in prima linea, starebbero mugugnando da giorni con l'obiettivo di far azzerare il CdA, in cui figurano due uomini molto legati all'entourage del sindaco: il presidente Fortunato ed il consigliere Giuseppe Tortosa. Sembra che in primo piano ci sia la volontà da parte dei consiglieri tranesi di ottenere chiarezza e programmazione sulle prospettive legate alle "gare di appalto" dell'azienda in vista del 2020.

I rinvii per l'approvazione del bilancio della Stp con richieste di prendere tempo da parte della componente della Provincia Bat e per la contestuale mancanza di un CdA di Amet, sarebbero "propedeutici", per usare un termine accademico, a quella ottica delle "gare".

Il consigliere Tortosa dal canto suo ci ha fatto sapere di non aver alcuna intenzione di dimettersi e soprattutto di non avere nulla da temere affermando di aver lavorato con serenità e onestà.