Anno giudiziario in Puglia, gravi criticità a Trani

Il dato degli omicidi volontari è raddoppiato rispetto allo scorso anno

lunedì 26 gennaio 2015 7.01
A cura di Maria Scoccimarro
Tra le città baresi in cui pendono gravi criticità giudiziarie emerge il nome di Trani. È quanto riferito da Gianfranco Castellaneta, Presidente della sezione Lavoro della Corte d'Appello di Bari, nella relazione annuale sull'amministrazione della giustizia relativa al periodo luglio 2013-giugno 2014. Parte dei contenuti, ripresi in un articolo dalla Gazzetta del Mezzogiorno, mostra un quadro chiaramente negativo: i problemi che colpiscono il nostro territorio sono gli stessi degli anni passati ed addirittura in aumento.

Quello che destabilizza è proprio il dato degli omicidi volontari in città che risulta essere raddoppiato rispetto allo scorso anno: si è passati, infatti, da 11 a 24. «Particolare allarme sociale nella provincia di Bari – si legge nella relazione – hanno destato delitti di omicidio, di tentato omicidio e di porto e detenzione di armi, aggravato dal metodo mafioso e spesso perpetrati in pieno centro cittadino con esposizione al rischio per la propria incolumità anche di ignari passanti». E l'omicidio avvenuto ai danni di Francesco Ferrante è l'ultimo in ordine di tempo avvenuto a Trani. La relazione rivela tra l'altro l'aumento dei reati contro la pubblica amministrazione: in un anno i reati di corruzione sono passati da 37 a 45, quelli di concussione da 33 a 48, quelli di peculato da 192 a 290. Attenzione anche alla questione della carenza di organico negli uffici giudiziari con il personale amministrativo passato da 1.603 a 1.486 unità con una riduzione di 117 elementi.