Assoluzioni processo discarica, Zecchillo: «Giustizia e verità hanno trionfato»

«Ho agito sempre nell’interesse dell’AMIU, della nostra Città e del bene comune»

sabato 3 febbraio 2024
«Dopo quasi dieci anni di calvario personale e giudiziario, posso finalmente dire che la giustizia e la verità hanno trionfato. Sono felice per questo traguardo che "riabilita" me e chi, come me, ha agito sempre nell'interesse dell'AMIU, della nostra Città e del bene comune. Abbiamo battagliato quando politiche regionali e ordinanze commissariali hanno imposto alla discarica di Trani di ricevere 800 tonnellate di rifiuti al giorno, anziché le 400 per cui l'impianto era stato originariamente destinato e progettato»: sono le parole dell'ingegnere Michele Zecchillo dopo le sentenze di assoluzione nell'ambito del processo sulla discarica di Trani.

«Abbiamo cercato le migliori soluzioni tecniche per la gestione della discarica in un momento storico di emergenza ambientale per l'intera Regione Puglia, malgrado l'assenza di risorse umane e finanziarie.

Nonostante il nostro impegno, abbiamo subito la "gogna" mediatica, un processo fondato su imputazioni suggestive ed evanescenti, l'accusa di aver concorso a cagionare volontariamente un disastro ambientale. Ragion per cui ho subito anche un ingiusto licenziamento.

Riservando ogni ulteriore considerazione alla lettura delle motivazioni della sentenza assolutoria, in questo momento mi sento in dovere di ringraziare i miei avvocati Antonio Florio e Mauro Giangualano per il brillante lavoro svolto e per la fiducia che mi hanno sempre invitato a riporre nella giustizia e nei giudici che la rappresentano.

Ringrazio per questo anche i Magistrati del Tribunale di Trani (Corvino, Pedone e Ruggieri): si sono mostrati veri rappresentanti della Giustizia, liberi, imparziali e terzi. Tant'è che hanno espresso giudizi assolutori anche in relazione a reati per i quali avrebbero potuto limitarsi a rilevare la prescrizione. Ringrazio, inoltre, il Pubblico Ministero, il dott. Francesco Tosto, che nel corso del difficile processo ("ereditato" da altro Magistrato), al di là di quelle che sono state le richieste di condanna (nel mio caso di tre anni di reclusione), ha sempre assunto un atteggiamento equilibrato, disposto al dialogo ed al confronto.

In ultimo, ma non in ordine di importanza, ringrazio la mia famiglia, nella quale ho sempre trovato conforto nei difficili momenti che questo lungo calvario mi ha procurato».