Bamby e l'elaborazione del lutto

Una nuova pagina della rubrica "Cinema e Scienza"

venerdì 24 aprile 2020 9.58
A cura di Teresa Moccia
Una delle scene che ha segnato la nostra infanzia è quella di Bambi che grida "mamma….mamma dove sei…" per poi scoprire che sua madre non tornerà mai più. Oggi a tal proposito parlerò del lutto e di quali sono le fasi e le reazioni che i soggetti si trovano ad affrontare, specie quando la perdita della persona cara avviene in modo improvviso.

Nel caso di Bambi infatti, la separazione con la mamma è stata traumatica poiché il piccolo si è trovato da solo e a dover cavarsela senza il sostegno della persona a lui più fidata. In particolare Bowlby, uno studioso che concentrò le sue ricerche sulla costruzione e la rottura dei legami affettivi, ha evidenziato 4 fasi che il soggetto attraversa per una corretta elaborazione del lutto inteso come perdita e abbandono: la prima è la fase dello stordimento, quando l'individuo prova difficoltà ad accettare emotivamente la notizia e alterna una calma innaturale alternata a forti sentimenti come pianto e rabbia. La seconda invece è la fase di ricerca e struggimento, momento in cui il soggetto prende consapevolezza dell'evento ma non ha ancora accettata la perdita e prova smarrimento e agitazione, indici di ricerca della persona perduta. La terza fase è quella della disorganizzazione e della disperazione, questa coincide con il culmine della sofferenza emotiva ma allo stesso tempo coincide anche con la piena accettazione, che avviene in modo graduale, della perdita della persona amata.

In questa fase il soggetto prende atto del fatto che la sua vita deve subire una ristrutturazione e mobilita le sue risorse personali e comincia ad avere fiducia in se stesso e nelle proprie capacita. Infine la quarta fase è quella della riorganizzazione emozionale, la quale avviene in modo graduale e consente la ripresa del proprio funzionamento. Essa inoltre, consente di mettere in atto comportamenti, pensieri e sentimenti più adeguati alla nuova situazione. Per una corretta elaborazione però è importante che la persona mantenga elementi che le diano la possibilità di ricordare la persona perduta e di interiorizzarla portandola con sé.