Bullismo e violenza in una scuola di Trani: vittima un dodicenne

Lo studente dapprima insultato e poi picchiato dai suoi compagni di classe

sabato 10 novembre 2018 15.09
A cura di Alessandra Vacca
"Nano, sei solo un nano!". E' da questa offesa che è nata l'aggressione di questa mattina ai danni di uno studente di Trani di soli 12 anni da parte dei suoi compagni di classe. Il ragazzo è stato dapprima insultato da un suo compagno, deriso dal resto della classe e poi picchiato riportando lesioni ovunque. A denunciare l'increscioso episodio è la sorella dello studente sul suo profilo Facebook che ha anche raccontato di come l'episodio sia avvenuto sotto gli occhi degli insegnanti senza che queste siano intervenute per sanare il litigio ma anzi – sempre a detta della sorella della vittima – sono rimaste a guardare.

Il motivo dell'epiteto attribuito al dodicenne in maniera offensiva nasce da un suo problema di salute che lo porta ad essere più basso di statura rispetto ai suoi coetanei. Tuttavia, nonostante la tenera età, il ragazzo sembra essere già consapevole del disturbo con le relative ripercussioni psicologiche che un caso del genere comporta. «Se poi sono i suoi amici a ricordarglielo con l'aggravante di un'aggressione - s'interroga la sorella - come ricorderà la sua adolescenza?».

Da qui l'appello che la ragazza ha deciso di rivolgere ai genitori: «Educate i vostri figli alla diversità, educate i vostri figli al rispetto, all'amore per il prossimo, all'apertura mentale. Educateli, insegnare loro i valori, siate presenti nelle vite dei vostri figli...non lasciate che la loro educazione infantile sia delegata a mamma internet e papà playstation! Oggi sono solo bambini, domani saranno uomini e donne con ripercussioni sul loro carattere e personalità!».

Ed infine anche un monito al personale scolastico: «E un altro appello va alle scuole, agli insegnanti vorrei solo dire: se non amate i bambini e i ragazzi, fate altro o statevene a casa! Piuttosto non rubate i posti a giovani talentuosi, che hanno studiato e che hanno la vocazione per l'insegnamento (fermi in lunghe file d'attesa per l'insegnamento)!».

Ancora una triste storia di bullismo che si va ad aggiungere agli innumerevoli casi che ogni giorno si registrano in tutta Italia.