Calci e pugni contro gli agenti di polizia: arrestato un tranese
Aveva violato gli obblighi di sorveglianza speciale
mercoledì 15 dicembre 2010
Questa notte, a seguito degli ordinari servizi di controllo delle persone sottoposte a misure di prevenzione e di sicurezza, il personale della squadra volante del Commissariato di pubblica sicurezza di Trani ha arrestato il sorvegliato speciale Giovanni Ceci, nato a Trani nel 1972, responsabile dei reati di resistenza a pubblici ufficiali, lesioni personali ai danni di un operatore della polizia di Stato e violazione agli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale di polizia con obbligo di soggiorno.
I dettagli dell'operazione nella cronaca del Commissariato di Trani: La volante, si è recata presso l'abitazione di Ceci per eseguire il prescritto controllo di polizia, poiché persona sottoposta alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno in Trani, ha suonato al citofono a cui ha risposto la madre di Ceci la quale, avendo appreso della presenza della polizia, ha aperto il portone, consentendo l'accesso alla propria abitazione.
La signora ha riferito di attendere il figlio sull'uscio della porta di ingresso poiché stava dormendo; atteso invano per alcuni minuti, presumendo l'assenza di Giovanni Ceci, gli operanti hanno suonato nuovamente, ma questa volta al campanello della porta di ingresso dell'abitazione. In questa circostanza, si è presentato il padre del sorvegliato speciale, in evidenti precarie condizioni di salute, che ha chiesto di pazientare perché probabilmente il figlio non trovava la carta di permanenza per l'annotazione del controllo. Anche la madre, aggiuntasi al consorte, ha ribadito la stessa cosa.
Poiché tale perdita di tempo alimentava ulteriormente il dubbio che Ceci fosse assente, ad alta voce è stato chiesto al sorvegliato di avvicinarsi all'uscio e fornire chiarimenti in merito all'eventuale perdita della carta di permanenza. Quest'ultimo, anziché aderire alla richiesta, ha iniziato ad inveire violentemente contro gli operatori di polizia, gridando loro di lasciare subito la propria abitazione. Ceci è stato invitato a calmarsi e ad esibire la carta precettiva, ma l'uomo, senza alcuna ragione, ha strattonato la madre, continuando ad imprecare contro i poliziotti. I genitori hanno tentato a loro volta di calmarlo, ma Ceci, appreso che il personale operante avrebbe controllato anche l'interno dell'abitazione, si è avventato contro di loro spintonandoli e colpendoli con calci e pugni, cagionando ad uno dei due operatori delle lesioni traumatiche alla spalla destra, giudicate guaribili in tre giorni.
Verificata l'assenza di altre persone nell'abitazione, Ceci è stato invitato a seguire gli operanti presso il Commissariato di Trani. Anche in questa circostanza si è opposto e solo dopo una lunga opera di persuasione si è convinto ad aderire alla richiesta. Dopo le formalità di rito, l'arrestato è stato associato presso la casa circondariale di Trani dove si trova attualmente ristretto a disposizione dell'autorità giudiziaria competente.
I dettagli dell'operazione nella cronaca del Commissariato di Trani: La volante, si è recata presso l'abitazione di Ceci per eseguire il prescritto controllo di polizia, poiché persona sottoposta alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno in Trani, ha suonato al citofono a cui ha risposto la madre di Ceci la quale, avendo appreso della presenza della polizia, ha aperto il portone, consentendo l'accesso alla propria abitazione.
La signora ha riferito di attendere il figlio sull'uscio della porta di ingresso poiché stava dormendo; atteso invano per alcuni minuti, presumendo l'assenza di Giovanni Ceci, gli operanti hanno suonato nuovamente, ma questa volta al campanello della porta di ingresso dell'abitazione. In questa circostanza, si è presentato il padre del sorvegliato speciale, in evidenti precarie condizioni di salute, che ha chiesto di pazientare perché probabilmente il figlio non trovava la carta di permanenza per l'annotazione del controllo. Anche la madre, aggiuntasi al consorte, ha ribadito la stessa cosa.
Poiché tale perdita di tempo alimentava ulteriormente il dubbio che Ceci fosse assente, ad alta voce è stato chiesto al sorvegliato di avvicinarsi all'uscio e fornire chiarimenti in merito all'eventuale perdita della carta di permanenza. Quest'ultimo, anziché aderire alla richiesta, ha iniziato ad inveire violentemente contro gli operatori di polizia, gridando loro di lasciare subito la propria abitazione. Ceci è stato invitato a calmarsi e ad esibire la carta precettiva, ma l'uomo, senza alcuna ragione, ha strattonato la madre, continuando ad imprecare contro i poliziotti. I genitori hanno tentato a loro volta di calmarlo, ma Ceci, appreso che il personale operante avrebbe controllato anche l'interno dell'abitazione, si è avventato contro di loro spintonandoli e colpendoli con calci e pugni, cagionando ad uno dei due operatori delle lesioni traumatiche alla spalla destra, giudicate guaribili in tre giorni.
Verificata l'assenza di altre persone nell'abitazione, Ceci è stato invitato a seguire gli operanti presso il Commissariato di Trani. Anche in questa circostanza si è opposto e solo dopo una lunga opera di persuasione si è convinto ad aderire alla richiesta. Dopo le formalità di rito, l'arrestato è stato associato presso la casa circondariale di Trani dove si trova attualmente ristretto a disposizione dell'autorità giudiziaria competente.