Caracciolini a muso lungo e dehors: le nuove spine del Pd tranese

Gli inconvenienti non mancano. Malumori anche per la componente renziana

lunedì 19 febbraio 2018
A cura di Giovanni Ronco
Non bastava l'immobilismo del nuovo segretario Riccio (non sappiamo fino a che punto volontario o involontario – dicemmo che probabilmente a Bottaro mantenere ambiente calmo e senza schizzi di sangue almeno fino alle elezioni avrebbe fatto comodo), fermo su tutta la linea, dal "programma" alla segreteria; non bastava la tegola dell'inchiesta con pesanti accuse al "vice re" Caracciolo, dominus di parte del territorio e di un gruppetto specifico anche di suoi seguaci tranesi; non bastavano i malumori della componete renziana tranese, rimasta l'unica senza rappresentanza nella giunta rimpastata da Bottaro.

Ora ci mancavano solo i musi lunghi degli stessi "caracciolini" tranesi. Dato comunque per scontato il loro appoggio e lavoro per il "dominus" protagonista di spot elettorali di fattura sopraffina (lui che fa resuscitare un morto che "sa" qual è il dovere dell'amico che lo veglia – votare per FC- oltre ad una coppia imboscata in pieno amplesso "sbattuto" alla periferia di Barletta, sorpresa pure quella, dal Filippo "guardone"), degni di raccogliere l'eredità della buonanima di Leone Di Lernia, pare che ci sia un problema di fondo: tutte le correnti piddine hanno avuto una rappresentanza in termini di candidatura nazionale, per quanto potessero essere velleitarie, tranne la componente caraccioliana tranese, che, al di là della vocazione per il capo, avrebbe gradito almeno, anch' essa, un vessillo, una candidatura seppur "di bandiera". Invece niente. E questo sarebbe il motivo della latente assenza dei caraccioliani, ultimamente, da riunioni ed iniziative varie del partito, compresa la "affollata" kermesse in piazza di ieri, con tanto di gazebo che fanno sempre tanto "sagra della salciccia".

Può essere che un domani, dopo le elezioni e dopo aver analizzato la "performance" del nuovo Di Lernia, diventino una "costola" regionale staccata dal partito dem? Si dovesse chiamare ancora PD, o PCar (partito di Caracciolo) o Lista –resuscitata- Emilano? Che differenza farebbe. Il potere della partitocrazia lo puoi gestire sia dal PD sia PdS (Partito della Salciccia). Sempre nelle mani del casereccio burattinaio Emiliano? Non mettiamo limiti all'azione caracciolina.

Eppure sullo stesso territorio tranese gli inconvenienti non mancano: non avevano ancora finito in consiglio di elogiare ed incensare e far passare come alti statisti, assessore e staff per la grande manovra dei dehors, (che sembravano dover cambiare il destino di questa città, tanto sono stati pompati) che infatti più d'un professionista tranese, tra ingegneri e architetti, ha avuto da ridire sulla la natura di questi cosi e le regole poste, tra l'altro non condivise con la categoria di professionisti che avrebbe dovuto valutare, in modo mirato e vantaggioso per la città, funzioni e regoli dei cosi. Io ci ho pensato per un po', perplesso, quando li ho visti, ma non volevo fare il guastafeste una volta tanto. Alla fine però sono d'accordo con chi dice che questi cosi vanno ad alterare il paesaggio urbano della nostra città che è già bello di suo. Senza alterazioni "dehorsiane".