Carcere di Trani, realizzate celle per detenuti disabili

Mimmo Mastrulli visita il nuovo plesso. «Non ci sono adeguate condizioni di sicurezza»

martedì 18 gennaio 2011
A cura di Biagio Fanelli
Una delegazione del sindacato di polizia penitenziaria, guidata da Mimmo Mastrulli, vice segretario nazionale dell'Osapp, ha effettuato una visita ispettiva al nuovo, ristrutturato, reparto detentivo del carcere di Trani che dovrebbe ospitare, a breve, altri 180 detenuti che si aggiungeranno ai 260 attualmente reclusi nella struttura di via Andria.

I lavori, costati oltre 7 milioni di euro e durati poco meno di quattro anni, hanno interessato un'ala in passato occupata dalla sezione giovani adulti. Il nuovo reparto si ispira al modello delle carceri americane e prevede – una rarità in Italia – anche due celle per detenuti disabili. La delegazione sindacale, al termine della visita, ha però contestato alcune disfunzioni strutturali. «Il carcere di Trani – spiega Mimmo Mastrulli – tornerà ad accogliere anche detenuti di un certo spessore ma non è nelle condizioni di poter compiere questo passo, né di accogliere così tanti detenuti. Le nuove celle, seppur in linea con gli standard delle migliori carceri internazionali, lamentano alcune deficienze che ne mettono a rischio la sicurezza. Mancano le telecamere, non tutti i bagni sono dotati di spioncini e, nel caso dovesse andare in tilt la centrale operativa, si costringerebbe il personale di polizia ad effettuare controlli su di un muro a cielo aperto, in barba a qualsiasi condizione metereologica».

Il problema maggiore segnalato da Mastrulli riguarda la cronica carenza di personale. «A Trani, nel giro di pochi anni, potremmo registrare un'utenza carceraria di circa 800 detenuti, soprattutto se verranno posti in essere i lavori di ristrutturazione di un'altra ala. Ad oggi, nella struttura, mancano all'appello circa 60 agenti di polizia penitenziaria. Per questo motivo chiedo l'istituzione di un tavolo di confronto al provveditorato regionale della Puglia invocando il rientro in sede a Trani di tutta la polizia penitenziaria distaccata da tempo presso altre strutture oltre che l'arrivo in città di un nuovo commissario di reparto. Le nostre richieste sono condivise dalla direzione locale, un motivo in più per proseguire nella nostra battaglia».