Carlo Avantario e le liste di attesa ancora lunghissime: “E’ necessario snellire le procedure, lunghe e spesso indecifrabili”

Il messaggio al nuovo direttore generale della Asl Bt

lunedì 14 marzo 2022 10.56
A cura di Lucia De Mari
"Un problema chiave nella sanità pubblica, di cui tutti riconoscono l'importanza, di cui tutti i cittadini pagano le conseguenze, ma che sembra davvero irrisolvibile: la lunghezza delle liste di attesa per visite ed esami": non è passata inosservata nel corso dell'ultimo consiglio comunale la denuncia del dott. Carlo Avantario, profonda ma pacata come nel suo stile, sulle criticità dell'assistenza sanitaria pubblica nel nostro territorio.

"Parlo a questo Consiglio comunale di cui mi onoro di fare parte affinché si assuma tutta la responsabilità nel rendere le decisioni in merito al Pta di Trani immediate ed efficaci e rispondenti ai bisogni dei nostri concittadini, senza divisioni pretestuose o giochi correntizi" ha detto Avantario. L'occasione è stata quella del saluto al Direttore Generale della Asl Bt uscente, Alessando Delle Donne, e il benvenuto al nuovo Direttore, la dott.ssa Tiziana Dimatteo, che "giunge in un contesto socio sanitario – ha detto Avantario - in cui tanto si è fatto in termini di riordino ed efficientamento delle nostre strutture e che ha visto prendere consistenza al nostro Pta di Trani, orientato alla diagnostica ed all'assistenza specialistica e di prossimità".

"Uno sforzo importante, ma non del tutto compiuto, che va ad incrociare un problema chiave nella sanità pubblica, di cui tutti riconoscono l'importanza, di cui tutti i cittadini pagano le conseguenze, di cui tutta la politica ai più diversi livelli competenti si occupa o promette di farlo, ma che sembra davvero irrisolvibile: la lunghezza delle liste di attesa per visite ed esami. La medicina preventiva, come riportato da tutti gli studi di settore di cui è possibile consultare i dati, quella che si basa su regolari e tempestivi controlli delle persone è deputata non solo a salvare da malattie che, curate in tempo, evitano esiti infausti, ma consente risparmi economici sui costi di ricoveri e interventi operatori che sarebbero preziosi per non aggravare i bilanci della sanità pubblica. La pandemia ha contribuito ad un ulteriore allungamento di queste liste d'attesa.

Abbiamo drammaticamente constatato quanto la scarsità di medici ed infermieri, che con professionalità ed umanità si sono encomiabilmente impegnati nella gestione dell'emergenza pandemica, abbia sottratto risorse umane specialistiche ed economiche, creando, poiché impegnati principalmente nella lotta contro il Covid, ritardi davvero insostenibili. o Stato ha riconosciuto l'urgenza di sanare tale intollerabile situazione, destinando alle Regioni fondi straordinari proprio per ridurre queste liste d'attesa. Allora, il nostro impegno ed il mio augurio, dottoressa Dimatteo, è quello di mettere a frutto al massimo grado di impiego ed immediata destinazione tutte le risorse a disposizione della sanità pubblica, bene costituzionale ovvero diritto di ciascuno, come recita l'articolo 32 della nostra Carta costituzionale. Tutti dobbiamo fare la nostra parte, parlo da medico e da cittadino impegnato nelle istituzioni, al servizio dei miei concittadini e dei nostri pazienti".

"Il nostro PTA di Trani, con i suoi ambulatori, la diagnostica specialistica, la diagnostica preventiva, in questo campo, svolge una preziosa opera di sussidiarietà al pubblico servizio di cui va riconosciuta l'importanza. È però contraddittorio avvalersi di risorse economiche, strutture e competenze professionali senza incidere sulle criticità che rendono la sanità pubblica inefficiente a vantaggio del privato. È dunque improcrastinabile e necessario snellire le procedure, lunghe e spesso indecifrabili, soprattutto per il cittadino che con fiducia vi si rivolge in momenti così delicati per la vita di ciascuno, quale l'incontro con la malattia".

"Le Asl, le dirigenze mediche, i medici ospedalieri ed i medici di base, tutti noi dobbiamo fare la nostra parte, senza diatribe, gelosie professionali, resistenze corporative. Abbiamo doveri costituzionali, deontologia professionale, un giuramento ed un'etica a cui rispondere senza indugio, perché per ogni mancata risposta al cittadino restano i danni, economici e sanitari ed un'amara sfiducia nei confronti di tutto il sistema della sanità pubblica che tutto il mondo ci invidia".