«Sindaco, aniziché sognare Vendola, dovresti far altro»
Nota polemica di Luigi La Forgia. «Per noi tranesi il vero incubo è costituito dalla triste realtà quotidiana»
giovedì 3 febbraio 2011
11.01
Luigi La Forgia, del circolo politico de "Il vaso di Pandora" risponde all'intervento del sindaco di Trani che ha proposto, in un suo scritto, la visione onirica di Nichi Vendola.
«Lo confessiamo: abbiamo avuto il dubbio. Dopo aver letto con un certo stupore la nota onirica del nostro sindaco dedicata a Nichi Vendola, ci siamo chiesti se tali elucubrazioni fossero di carattere politico oppure volevano essere un maldestro tentativo letterario. Purtroppo è bastato rileggere il pezzo per renderci conto che quella corretta era la prima delle due ipotesi. E questo ci fa preoccupare ancora di più.
Ci siamo chiesti se fosse possibile che in una città senza prospettiva e lasciata all'incuria, il sindaco piuttosto che impegnare il proprio tempo in questioni più importanti, anziché affrontare seriamente i gravissimi problemi che tormentano la città, invece che fare severa autocritica su come la città è dis-amministrata dalla propria giunta, si trastulla nella stesura di un insulso pamphlet di quart'ordine. Ovviamente non c'è bisogno di risposta. In una classe politica dove l'importante è essere sulla cresta dell'onda mediatica, passa tutto in secondo piano: crisi economica, disoccupazione, sporcizia, incuria e molto altro ancora.
L'errore più grande che un amministratore può commettere è quello di evidenziare la pagliuzza nell'occhio altrui trascurando di notare la trave nel proprio. Magari guardandosi attorno, magari con un minimo di umiltà, potrebbe anch'Egli vedere proprio quello che vediamo tutti noi e che un nostro concittadino ha pubblicamente denunciato con una lettera dal titolo Trani un immondezzaio in preda al totale libertinaggio (TraniViva iReport) corredata anche da eloquenti immagini fotografiche. Mentre per Tarantini la figura di Nichi Vendola rappresenta semplicemente un incubo onirico, per noi tranesi invece, il vero incubo è costituito proprio dalla triste realtà quotidiana in cui questa città è piombata dopo anni di malgoverno».
«Lo confessiamo: abbiamo avuto il dubbio. Dopo aver letto con un certo stupore la nota onirica del nostro sindaco dedicata a Nichi Vendola, ci siamo chiesti se tali elucubrazioni fossero di carattere politico oppure volevano essere un maldestro tentativo letterario. Purtroppo è bastato rileggere il pezzo per renderci conto che quella corretta era la prima delle due ipotesi. E questo ci fa preoccupare ancora di più.
Ci siamo chiesti se fosse possibile che in una città senza prospettiva e lasciata all'incuria, il sindaco piuttosto che impegnare il proprio tempo in questioni più importanti, anziché affrontare seriamente i gravissimi problemi che tormentano la città, invece che fare severa autocritica su come la città è dis-amministrata dalla propria giunta, si trastulla nella stesura di un insulso pamphlet di quart'ordine. Ovviamente non c'è bisogno di risposta. In una classe politica dove l'importante è essere sulla cresta dell'onda mediatica, passa tutto in secondo piano: crisi economica, disoccupazione, sporcizia, incuria e molto altro ancora.
L'errore più grande che un amministratore può commettere è quello di evidenziare la pagliuzza nell'occhio altrui trascurando di notare la trave nel proprio. Magari guardandosi attorno, magari con un minimo di umiltà, potrebbe anch'Egli vedere proprio quello che vediamo tutti noi e che un nostro concittadino ha pubblicamente denunciato con una lettera dal titolo Trani un immondezzaio in preda al totale libertinaggio (TraniViva iReport) corredata anche da eloquenti immagini fotografiche. Mentre per Tarantini la figura di Nichi Vendola rappresenta semplicemente un incubo onirico, per noi tranesi invece, il vero incubo è costituito proprio dalla triste realtà quotidiana in cui questa città è piombata dopo anni di malgoverno».