Cattedrale di Trani riprodotta in Lego: l’opera è di Paolo Tupputi

Oltre seicento mattoncini di diverse forme e colori per realizzare il modellino

venerdì 12 giugno 2020 10.43
A cura di Alessandra Vacca
Ci sono voluti 645 mattoncini di diverse forme e colori per riprodurre in Lego la Cattedrale di Trani. Il modello (11x17 cm di base e 20 cm di altezza) è del tranese Paolo Tupputi, un architetto da sempre appassionato alle costruzioni Lego e socio dell'associazione culturale "Puglia Brick" fondata due anni fa da Cesare Andreoli, Dario Palese, Gabriele Longo e Tommaso Vedruccio e che riunisce amanti del gioco da tutta Italia.

"Gioco con i Lego sin da bambino, quando alla scuola materna realizzavo case e torri con tutti quei mattoncini colorati che la mia maestra mi metteva a disposizione - sono le parole di Paolo -. All'epoca non sapevo ancora che questa mia passione mi avrebbe trasformato in un architetto in età adulta. Dopo diversi anni di disinteressamento in età adolescenziale, mi sono riavvicinato ai famosi mattoncini grazie ai set Lego Architecture, una linea di modellini pensati per adulti e raffiguranti i più famosi monumenti del mondo. Mi è sempre dispiaciuto che Lego non commercializzasse alcuni tra i monumenti più belli a mio parere, sia per motivi di diritti di immagine, sia per motivi religiosi. E' stato così che ho cominciato a realizzare miei modelli personali a partire da mattoncini sfusi, prima con un software 3D, poi con pezzi veri.

Da qui alla Cattedrale di Trani il passo è stato breve. «Sono sempre stato innamorato della sua eleganza (tanto da decidere di sposarmici due anni fa) e alla fine dell'anno scorso ho cominciato a ricostruirmela in 3D. La quarantena per il Covid e l'entusiasmo di mia moglie Malwina per la costruzione hanno fatto il resto: ho comprato i pezzi che ancora mi mancavano e insieme l'abbiamo costruita. E' un modello relativamente piccolo - continua Paolo ma che «nella sua piccolezza cerca di sintetizzare al meglio le forme e le proporzioni della Cattedrale originale. Il tutto, ovviamente, con il vincolo, non da poco, delle forme e dei colori dei pezzi Lego disponibili sul mercato. Certo, una costruzione a scala maggiore avrebbe permesso di dettagliare ed essere più fedele all'originale - confessa Paolo - ma io personalmente preferisco sempre spremermi le meningi per escogitare il modo migliore per descrivere con pochi pezzi la realtà».