Concorsi Amiu, Tarantini all'attacco dei contestatori
«Le accuse sono l'unica risorsa di chi non ha alternative programmatiche». Il sindaco di Trani interviene con una nota stampa
giovedì 3 marzo 2011
In difesa della corretta gestione dei concorsi all'Amiu scende in campo anche il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini: «Ho notato sulla stampa e sui siti online una vistosa campagna mediatica di critiche su presunte irregolarità riguardo ai concorsi delle aziende partecipate del Comune di Trani. La sinistra tranese non ha altre argomentazioni e soprattutto non ha proposte programmatiche alternative rispetto all'operato di questa amministrazione e perciò cavalca temi che sollecitano la sensibilità dei cittadini, prima polemizzando all'interno del suo stesso partito, poi tra i partiti sempre del centrosinistra ed infine contro l'amministrazione. A queste diatribe ci siamo ormai abituati, poiché ciò è valso per il piano urbanistico generale, per il contratto di quartiere o per altre occasioni in cui diventa concreta l'efficacia dell'azione amministrativa».
Per Tarantini «il centrosinistra dimostra così che, non avendo da contrapporre alcun programma alternativo, non può che affidarsi alle armi spuntate delle accuse di irregolarità. Ho sempre pensato che tra le accuse del non far niente e le accuse di presunte irregolarità, avendo fatto tantissimo per Trani ho scelto e preferito sempre le seconde accuse. Avremmo dovuto non fare il piano urbanistico generale, non fare il contratto di quartiere, non riportare Trani ai livelli attuali di interesse turistico? Avremmo dovuto non fare le piazze, non fare i lidi, non creare alcuni posti di lavoro nelle aziende partecipate? Sapevamo che facendo tutte queste cose ci sarebbero stati questi rischi di essere ogni volta accusati di irregolarità. Ma il nostro mandato è quello di operare per la città. Le critiche le avevamo messe in conto ed esse sono l'unica risorsa di chi non sa proporre alternative».
Per Tarantini «il centrosinistra dimostra così che, non avendo da contrapporre alcun programma alternativo, non può che affidarsi alle armi spuntate delle accuse di irregolarità. Ho sempre pensato che tra le accuse del non far niente e le accuse di presunte irregolarità, avendo fatto tantissimo per Trani ho scelto e preferito sempre le seconde accuse. Avremmo dovuto non fare il piano urbanistico generale, non fare il contratto di quartiere, non riportare Trani ai livelli attuali di interesse turistico? Avremmo dovuto non fare le piazze, non fare i lidi, non creare alcuni posti di lavoro nelle aziende partecipate? Sapevamo che facendo tutte queste cose ci sarebbero stati questi rischi di essere ogni volta accusati di irregolarità. Ma il nostro mandato è quello di operare per la città. Le critiche le avevamo messe in conto ed esse sono l'unica risorsa di chi non sa proporre alternative».