Conti pubblici, tra Tomasicchio e De Biase ormai è botta e risposta

Replica del consigliere di centrodestra ai rilievi dell'assessore alle Finanze

venerdì 9 ottobre 2015 11.39
Dopo le accuse e le risposte, ecco la replica. In una lunga nota l'ex candidato sindaco di centrodestra, Emanuele Tomasicchio, contesta quanto dichiarato dall'assessore alle Finanze, Angelo De Biase, sulla questione dei conti del Comune. «Prendo atto - dice Tomasicchio - della risposta dell'assessore alle Finanze che, in realtà, non solo non risponde a nulla ma – addirittura – si dà la zappa sui piedi e la dà anche a tutta la maggioranza».

Tomasicchio spiega in sei punti perché.

«I documenti che cita l'assessore (parere dei revisori del Comune) confermano - spiega il consigliere di opposizione - l'assoluta inadeguatezza dell'amministrazione: nel verbale citato dall'assessore del 25 giugno 2015, i revisori danno parere negativo sul conto consuntivo poi approvato dal commissario; nell'integrazione (che infatti è solo integrazione, non asseverazione, caro il mio assessore… ) del 20 luglio 2015, i revisori, oltre che confermare il parere negativo, non asseverano un tubo ed, anzi, dicono testualmente "in merito alla situazione debitoria dell'ente e alla posizione dei debiti e crediti nei confronti delle partecipate, riservandosi circa la veridicità di dati e notizie (poiché i verbali di Amet ed Amiu erano stati presentati su "fogli liberi" e non con copie conformi, come vuole la legge…), contenuti nei documenti sociali di alcune delle società partecipate surrichiamate, invita l'Ente ad adottare tutte quelle azioni tese a riscuotere i crediti vantati ed ad ottemperare agli impegni che lo stesso ha inteso riconoscere. Alle ore 15,15 terminano i lavori". Dov'è la asseverazione? Esiste un altro verbale dei Revisori del 20 luglio? Se esiste, gradirei vederlo e, se vi fosse l'asseverazione dei conti, non esiterei un secondo a chiedere pubblicamente scusa a tutti. Attendo risposta».

E ancora: «Ricordo che la asseverazione è una sorta di certificazione con cui i revisori dei conti attestano che i dati di bilancio trovano rispondenza negli atti contabili».

Il terzo punto è questo. «A dire che il Comune - prosegue - è entrato in situazione di deficit strutturale non è il sottoscritto ma sono la legge (art. 243, co. 6, lett. b, Tuel), la Corte dei Conti quando parla della situazione del Comune di Trani e la giurisprudenza (es., Corte dei Conti, Sez. Controllo per la Puglia, n. 170/2010; Corte dei Conti, Sez. Controllo per il Molise, n. 18/2010 ). Inoltre, lo dice il principio contabile n. 3 per gli enti locali, approvato dall'Osservatorio il 12 marzo 2008, al punto n. 18 : " La mancata approvazione del rendiconto nei termini determina, sino all'adempimento, la condizione di ente locale strutturalmente deficitario ". Non sappiamo chi abbia suggerito all'Assessore, che probabilmente paga lo scotto della sua evidente inesperienza in campo amministrativo, di affermare che a " contestare la stato di deficit strutturale debba essere un Organo superiore ": forse è una legge approvata stanotte dal governo Renzi, perché fino a ieri non esisteva… Assessore, assessore, lo stato di deficit strutturale interviene ex lege (automaticamente, per capirci), senza che nessuno debba contestarlo o dichiararlo. Quindi, il Comune di Trani è entrato automaticamente in deficit strutturale dal 01.05.2015 al 22.07.2015 : su ciò non vi sono dubbi di sorta. Avv. Emanuele Tomasicchio 76125 Trani – Piazza della Repubblica, 59 – Tel. e Fax 0883 403043 70123 Bari – Via Maggiore Turitto, 2 – Tel 080 5244780 e-mail: awtom@libero.it Aggrapparsi al fatto che se non lo ha rilevato il commissario straordinario allora vuol dire che il deficit non c'era è una balla colossale: il commissario può aver sbagliato come ognuno di noi: basti ricordarsi di quel che fece la commissione prefettizia nel 1993/94 a Trani ( vedi piazza stazione). Dimenticavo, ella non è tranese ed in quegli anni chissà dove si trovava».

Quarto punto. «Quanto alla responsabilità dei dirigenti, è la Corte dei conti che dice chiaro e tondo che le gravi irregolarità (che investono certamente e soprattutto le amministrazioni precedenti ) sono ravvisabili anche negli ultimi anni: "…è stato approvato oltre il termine di legge anche il rendiconto 2012. Analogo ritardo si riscontra in relazione al rendiconto 2013, anche considerando la proroga al 30 giugno 2014… Tutto ciò conferma, in modo evidente, l'esistenza in materia di una grave criticità strutturale non ancora superata ( pag. 7, rigo 12 e seguenti, della delibera della Corte dei conti del febbraio 2015). Allora, assessore?».

Ed ecco la quinta questione. «Quanto alle cifre da me riportate su crediti e debiti cancellati, sono i numeri che avete riportato voi in delibera e non serve giocare sugli spostamento da una colonna all'altro… Alla domanda non avete in alcun modo risposto: esistono o no le motivazioni dei Dirigenti sulle motivazioni delle cancellazioni ? Anche se fossero solo 3 milioni di euro di crediti cancellati, Vi pare poco ? La legge impone di motivare adeguatamente e compiutamente le cancellazioni (principio contabile liquidazioni par. 6.1), così come impone le attestazioni, sotto la loro responsabilità, dei capi servizio : dove stanno? Allora, assessore?».

Per concludere: «Sulla Tari vale ciò che ho detto in Consiglio comunale: Bisceglie è grande quanto Trani, ha lo stesso numero di abitanti e,press'a poco, la stessa percentuale di raccolta differenziata. Eppure, il Servizio costa tre milioni di euro in meno. Domanda : se i soldi fossero stati i Vostri e non della collettività, Voi li avreste spesi in questa maniera o avreste investito come a Bisceglie ? Ecco la differenza culturale fra la mentalità di sinistra e quella Liberale… Il più grande residente della Repubblica che l'Italia abbia mai avuto, il grande Liberale Luigi Einaudi, pronunciò una frase rimasta famosa (per chi ha studiato, naturalmente…): "Bisogna conoscere per deliberare". Ah, dimenticavo, lo scrisse in un libro intitolato "Le prediche inutili"».