"Damascelli e i cavoli a merenda", il Pd replica su Amet e Amiu

Tenace risposta del segretario Amoruso all'intervento del consigliere della maggioranza

martedì 19 agosto 2014 7.57
A distanza di qualche giorno, giunge in redazione la replica del segretario cittadino del Partito Democratico, Nicola Amoruso, all'intervento del consigliere di maggioranza Damascelli. La risposta, che pubblichiamo integralmente, rifocalizza il centro della discussione su Amiu e Amet, dopo che questo era stato spostato proprio da Damascelli nel comunicato precedente.

«Qualche giorno fa abbiamo pubblicamente rivolto alcuni quesiti al Sindaco, all'Assessore al ramo ed agli amministratori di Amiu e Amet al fine di comprendere meglio come vengono spese le risorse pubbliche dei cittadini tranesi, dato che le due società partecipate sono aziende a totale capitale pubblico ed hanno come unico socio appunto il Comune di Trani.

Non abbiamo ricevuto alcuna risposta dagli interpellati anche se continuiamo a confidare in una qualche presa di posizione ufficiale in merito ai temi da noi posti. Tuttavia nell'immediatezza, rompendo il consueto silenzio che da sempre caratterizza il suo mandato consiliare, è intervenuto, in modo scomposto e per alcuni versi incomprensibile, il consigliere Damascelli il quale, invece di interloquire sulle specifiche questioni da noi poste e non avendo probabilmente nulla da dire in merito, ha preferito rivolgere un attacco personale ad uno stimato professionista, oggi consigliere di opposizione ed ex candidato sindaco alternativo alla sua coalizione nella scorsa tornata elettorale, tirando in ballo i compensi professionali da questi maturati nei confronti dell'Amiu in forza della sua pregressa attività professionale.

Peraltro il consigliere Damascelli non sembra neppure essere stato ben informato trattandosi, a quanto ci consta, di compensi maturati in relazione ad oltre trenta giudizi seguiti in vent'anni di attività, molti dei quali già conclusi con esito favorevole e grazie ai quali l'ente in questione ha potuto beneficiare di ricavi per milioni di euro. Non possiamo non notare inoltre che il professionista in questione, di cui è nota in Città la levatura morale, contestualmente alla sua scelta di impegno politico, ha rinunciato ad ogni incarico professionale in precedenza ricevuto dal Comune o dalle sue partecipate.

L'intervento del consigliere Damascelli centra dunque come un cavolo a merenda dato che la questione politica da noi posta era un'altra: è possibile che un amministratore unico o un amministratore delegato che ha una capacità ed una autonomia di spesa pari a 40.000 o 50.000 euro, possa poi autorizzare affidamenti diretti in modo così diffuso come avviene nella pratica (oltre due milioni di euro nel 2013 come nel caso dell'Amiu)?

Chi ritiene che le Aziende partecipate operino in una sorta di zona franca, ove tutto è consentito, sbaglia di grosso. Si tratta di riaffermare anche in tale ambito i principi basilari dell'amministrare pubblico quali l'efficacia, l'efficienza e la trasparenza.

Pertanto torniamo a chiedere ai diretti interessati:
‒ se nelle Aziende partecipate del Comune di Trani esiste un albo dei fornitori di fiducia;
‒ se esiste, con quale criterio vengo scelti tali fornitori;
‒ se i fornitori, per gruppi e a rotazione, vengano invitati ad indagini di mercato;
‒ se esistono forniture cicliche e ripetute nel tempo con brevi intervalli e perché queste non vengano appaltate con gara pubblica.

Non si tratta affatto di domande peregrine dato che lo smodato ricorso alle proroghe ed agli affidamenti diretti costituisce la principale censura che viene mossa dall'Opposizione all'Amministrazione Riserbato, per quanto riguarda la gestione comunale e che le Aziende partecipate evidentemente non possono essere da meno».