Deutsche Bank, la Procura chiude le indagini

Cinque avvisi notificati agli ex vertici dell'istituto tedesco

martedì 19 settembre 2017 18.47
Si profila un nuovo processo per l'accusa di manipolazione del mercato dinanzi al Tribunale di Trani. Il sostituto procuratore della Repubblica Michele Ruggiero (che aveva già messo sott'accusa le agenzie di rating Standard e Poor's e Fitch, poi assolte) ha concluso le indagini su Deutsche Bank e su suoi cinque dirigenti. Secondo l'accusa nel 2011, in piena bufera economica-finanziaria per lo spread, il gruppo bancario di Francoforte avrebbe ridotto vertiginosamente l'esposizione del debito sovrano dell'Italia per tutelarsi dal rischio di grosse perdite. Una condotta, secondo l'accusa, ritenuta illecita che avrebbe determinato uno sviamento ed un'alterazione del mercato finanziario italiano.

Nel registro degli indagati furono iscritti i nomi dell'ex presidente di "DB" Josef Ackermann, degli ex co-amministratori delegati Anshuman Jain e Jurgen Fitschen, dell'ex capo dell'ufficio rischi Hugo Banziger e dell'ex direttore finanziario Stefan Krause. Ora l'avviso di conclusione delle indagini, che è stato notificato anche alla Banca d'Italia, ritenuta parte lesa.

Gli indagati hanno venti giorni per produrre al pubblico ministero memorie e documenti difensivi e per chiedergli l'interrogatorio ed un supplemento d'indagini. Solo dopo il pm Ruggiero, che ha coordinato le indagini della Guardia di Finanza, deciderà su quella che oggi appare la verosimile richiesta di rinvio a giudizio.

Tra gli atti d'inchiesta (che lo scorso anno contò anche il sequestro di documenti nella sede milanese di DB) ci sono anche i verbali d'interrogatorio dell'ex presidente del consiglio Romano Prodi e dell'ex ministro dell'economia (a sua volta ex premier) Giuliano Amato, sentiti come persone informate sui fatti.