Disoccupazione, la quotidiana protesta al Comune

Intervento di Luigi Magnifico che propone le possibili soluzioni

venerdì 20 giugno 2014 7.24
A seguito delle quotidiane manifestazioni di protesta, causate dalla disoccupazione, Luigi Magnifico esprime il suo rammarico per la situazione lavorativa a Trani, colpa anche dell'Amministrazione Comunale che "promette ma non mantiene".

«E' avvilente - afferma Magnifico - guardare come il Sindaco di Trani pensa di gestire la giusta protesta dei disoccupati che quotidianamente "assediano" palazzo di Città. In gran parte sono coloro che in campagna elettorale, con molta leggerezza, hanno avuto dai vari "politici" locali promesse varie, lavoro compreso. Viceversa, coloro che non sono stati supporter elettorali sono indicati appartenenti allo schieramento opposto, per cui niente assistenza o poche briciole e nessun lavoro (basta guardare i mandati di pagamento per sussidi presso la tesoreria comunale). Il lavoro che non c'è è causa di una guerra tra poveri e giusto per gradire l'Amministrazione Comunale, attraverso il sistema delle cooperative di tipo B, alimenta questa guerra dove nessuno ha da dire nulla eccetto alcuni Consiglieri Comunali di opposizione. Le altre Istituzioni magari interverranno quando scappa il fattaccio.

I Comuni non possono essere imprenditori, ne da soli possono combattere la disoccupazione, che non sono purtroppo solo coloro che hanno il coraggio di metterci la faccia, ma molti sono coloro che non si fanno nemmeno vedere, sono degli invisibili sconosciuti ai servizi sociali, che quasi nessuno li contatta sul territorio. Il Comune, come centro regolatore di una comunità, deve spendersi investendo sulle conoscenze e sui servizi, in modo che possa attirare sul proprio territorio sia gli investimenti privati che quelli pubblici. Inoltre - continua Magnifico - deve rendere attive le proprie aziende municipalizzate come è sempre stato nel passato ridimensionando i progetti faraonici, non avendo Faraoni, e mettere immediatamente a disposizione dello IACP (Istituto dell'Approccio Centrato sulla Persona) i suoli necessari per poter costruire case popolari, atteso la drammaticità abitativa di questa Città. A tal proposito l'assessorato al ramo si stava muovendo bene, ma altri non hanno mosso un dito per individuare i suoli. Solo in questo modo si mette in moto un giro virtuoso che crea occupazione. Un cittadino senza lavoro vero e senza una casa perde la sua dignità e il rispetto per le Istituzioni e per chi le rappresenta».