Dramma delle foibe, in molte scuole è ancora tabù

Davide Basso: «Pronti a far rumore in caso di indifferenza». Una nota del presidente provinciale Giovane Italia Bat

venerdì 4 febbraio 2011
Davide Basso, presidente provinciale Giovane Italia Bat, ha diffuso una nota sul dramma delle foibe che pubblichiamo integramente: «Gentile direttore, quest'anno non aspetterò l'avvento del 10 febbraio per condividere con la sua redazione riflessioni sulla giornata del ricordo e sulla vicenda delle foibe. Ritengo opportuno che se ne cominci a parlare un pò prima poiché (lo dico polemicamente) è necessario qualche giorno di preavviso perché le istituzioni si ricordino della giornata del 10 febbraio. Se da una parte ci sono le istituzioni comunali che danno doverosamente seguito alla legge numero 92 del 30 marzo 2004, dall'altra ci sono molte scuole superiori nelle quali, nonostante le consuete circolari inviate dal ministero competente, non viene commemorata in alcun modo la giornata del ricordo.

Leggendo la legge che istituisce la giornata del ricordo, nell'articolo 1 si dice che la Repubblica riconosce il 10 febbraio quale giorno del ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Al secondo comma dello stesso articolo è scritto che sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. I militanti della Giovane Italia della nostra provincia vigileranno attentamente su come le nostre scuole superiori celebreranno la solennità nazionale della giornata del ricordo, anche attraverso la collaborazione delle associazioni e movimenti studenteschi. Ci auguriamo di no, ma se dovessimo riscontrare negli Istituti scolastici l'indifferenza di alcuni dirigenti e professori saremo pronti a far tanto rumore quanto basta per far arrossire dalla vergogna chi si dimostra dolosamente indifferente rispetto al tema delle Foibe.

Ricordo che nelle scuole superiori, fino a qualche anno fa, circolavano libri di testo che parlavano delle foibe in un certo modo. Cito il testo "Elementi di storia - XX secolo" di Augusto Camera e Renato Fabietti, quarta Edizione per Zanichelli. A pagina 1575 si legge: "Quanto alla pretesa di una parità etico-politica delle due parti in lotta (combattenti della Repubblica sociale e partigiani, ndr), si vorrà riconoscere (e i più avveduti militanti di provenienza fascista hanno effettivamente riconosciuto) che da una parte si combatteva per la libertà, dall'altra per il totalitarismo e per la schiavitù. Né si dica che se da una parte ci si schierava per i lager dall'altra ci si batteva per i gulag, perché, in primo luogo, i lager erano solo la conseguenza estrema, ma logica e necessaria, di un regime che si fondava sulla disuguaglianza degli uomini, sulla sopraffazione e l'eliminazione delle razze inferiori, sull'asservimento degli Untermenschen, mentre in linea di principio il comunismo esprimeva l'esigenza di uguaglianza come premessa di libertà (e l'ignominia dei gulag non è dipesa da questo sacrosanto ideale, ma dal tentativo utopico di tradurlo immediatamente in atto o peggio dalla "conversione di Stalin al tradizionale imperialismo); in secondo luogo, i militanti comunisti italiani certamente non si battevano per importare anche in Italia i gulag ma per eliminare ingiustizie e privilegi". E ancora (pagine 1564, 1565 e 1566): "L'8 settembre 1943, nel vuoto di potere determinato dallo sfacelo dello Stato Italiano, furono uccise, soprattutto in Istria 500/700 persone. Per quanto gravi, quei fatti non corrispondevano però a un disegno politico preordinato: essi furono piuttosto la conseguenza di uno sfogo dell'ira popolare sloveno-croata contro gli italo-fascisti, paragonabile alla strage di fascisti perpetrata nel Nord Italia dopo il 25 aprile, nella quale certo non intervennero motivazioni etniche di nessun genere". Più avanti si legge questo: "Altrettanto inammissibile ci sembra il fatto che osino chieder conto della ferita sofferta dall'Italia nelle sue regioni nord-orientali coloro che di tale ferita sono stati i primi responsabili o coloro che di tali primi responsabili si dichiarano eredi e continuatori". "Dopo la prima guerra mondiale fu usata come discarica (la foiba di Basovizza ndr), anche di materiale bellico; ed ebbe una sua triste fama come meta di suicidi. E' stata dichiarata come monumento nazionale nel 1992". A pagina 1569 c'è scritto così: "I partigiani esercitarono le rappresaglie sempre e soltanto sui nemici nazisti e fascisti fatti prigionieri, non mai sulla popolazione civile, neppure quando questa si dimostrava attesista e opportunista. E' anzi importante rilevare come i combattenti anti-fascisti si preoccupassero di non compromettere invano la popolazione civile".

Tanti altri esempi di falso d'autore non sono stati citati, ma è possibile scaricare un intero dossier pdf dal seguente link: http://www.azionegiovani.org/files/falsidautore.pdf. Per reperire materiale, notizie e fonti storiche sul dramma delle foibe, è possibile far riferimento ai seguenti siti web: http://www.10febbraio.it/ (il sito del comitato 10 febbraio), http://www.lefoibe.it/index.htm (pagine a cura della Lega nazionale di Trieste, associazione nata nel 1891 a difesa dell'italianità di Trieste e della Venezia Giulia). Spero di esser smentito e di non riscontrare alcuna indifferenza nelle nostre scuole il prossimo 10 febbraio».