Elezioni, De Simone vuole un sindaco a tempo pieno
«Il Tarantini bis? Mi aspettavo di più». Il consigliere analizza con spirito critico la consiliatura che volge al termine
mercoledì 16 febbraio 2011
Il dibattito sulle prossime elezioni amministrative si arricchisce con l'autorevole intervento di Giuseppe De Simone. Consigliere comunale di maggioranza fra i più esperti, De Simone non si sottrae alle domande del cronista ed entra in argomento con argomenti decisamente interessanti. «Personalmente aderirò alla coalizione che avrà a capo un sindaco che risponde a precisi requisiti a mio avviso fondamentali. Innanzitutto voglio un sindaco a tempo pieno: chi svolge un altro lavoro dovrà mettersi in aspettativa, chi ricopre altri incarichi politici dovrà lasciarli. Il mio sindaco ideale deve avere la capicità di aggregare e non di disgregare e deve essere sempre aperto al confronto con la maggioranza e, su grandi tematiche, con l'opposizione. Infine ma non per ultimo, voglio sapere prima i connotati della squadra di governo, a partire dai dirigenti e dai profili professionali e politici degli assessori».
Paradiso prima e Laurora poi sposano la linea del rinnovamento alla guida della città. De Simone dissente «Mi sento offeso da questi discorsi. Un buon sindaco ed una buona squadra di governo non si misura dall'età anagrafica. Alla città serve un leader che sappia capire ed affrontare le esigenze e le criticità del momento. Dirò di più. Il sottoscritto avrebbe tutte le credenziali per porre sul tavolo la candidatura e potrebbe essere una risorsa per la coalizione che si andrà a costituire: ho tempo da vendere, credo non mi manchino professionalità ed esperienza politica e, nel recente passato, non ho lesinato obiezioni quando ho dovuto esaminare provvedimenti che non condividevo. Detto questo, ritengo sia necessario che si formi una coalizione intorno ad un sindaco, a prescindere dai partiti».
Ma De Simone, oggi, si sente un uomo del Popolo della Libertà? Risposta secca: «Il PdL non esiste, sia a livello nazionale che locale. Non c'è un partito unico e non c'è ancora un coordinatore, fatto gravissimo». A giorni però qualcosa dovrebbe sbloccarsi: «Mi auguro che vengano fatte le nomine e spero che il coordinatore locale abbia gli stessi requisiti che auspico per il candidato sindaco: una figura in grado di aggregare e che abbia tempo a sufficienza per costruire da zero il partito».
De Simone analizza con spirito critico la consiliatura che volge al termine: «Sono onesto, mi aspettavo di più dal Tarantini bis. Dovevamo ripartire sulla base di un'esperienza importante maturata nel 2003 ed invece così non è stato. E' mancato un confronto serrato con la maggioranza, si poteva fare di più per risollevare la finanza locale, si potevano fare tante altre opere e migliorare progetti già realizzati o in fase d'attuazione. Ad esempio, avrei preferito una ristrutturazione completa di piazza della Repubblica piuttosto che un investimento così oneroso per piazza Quercia o, ancora, avrei posto maggiore attenzione nella redazione del piano urbanistico generale, attraverso un confronto aperto almeno a tutte le forze della maggioranza. Infine, avrei potenziato l'ufficio del piano di zona e dei servizi sociali per redigere quanti più progetti possibili per dare risposte concrete a chi non ha lavoro».
Paradiso prima e Laurora poi sposano la linea del rinnovamento alla guida della città. De Simone dissente «Mi sento offeso da questi discorsi. Un buon sindaco ed una buona squadra di governo non si misura dall'età anagrafica. Alla città serve un leader che sappia capire ed affrontare le esigenze e le criticità del momento. Dirò di più. Il sottoscritto avrebbe tutte le credenziali per porre sul tavolo la candidatura e potrebbe essere una risorsa per la coalizione che si andrà a costituire: ho tempo da vendere, credo non mi manchino professionalità ed esperienza politica e, nel recente passato, non ho lesinato obiezioni quando ho dovuto esaminare provvedimenti che non condividevo. Detto questo, ritengo sia necessario che si formi una coalizione intorno ad un sindaco, a prescindere dai partiti».
Ma De Simone, oggi, si sente un uomo del Popolo della Libertà? Risposta secca: «Il PdL non esiste, sia a livello nazionale che locale. Non c'è un partito unico e non c'è ancora un coordinatore, fatto gravissimo». A giorni però qualcosa dovrebbe sbloccarsi: «Mi auguro che vengano fatte le nomine e spero che il coordinatore locale abbia gli stessi requisiti che auspico per il candidato sindaco: una figura in grado di aggregare e che abbia tempo a sufficienza per costruire da zero il partito».
De Simone analizza con spirito critico la consiliatura che volge al termine: «Sono onesto, mi aspettavo di più dal Tarantini bis. Dovevamo ripartire sulla base di un'esperienza importante maturata nel 2003 ed invece così non è stato. E' mancato un confronto serrato con la maggioranza, si poteva fare di più per risollevare la finanza locale, si potevano fare tante altre opere e migliorare progetti già realizzati o in fase d'attuazione. Ad esempio, avrei preferito una ristrutturazione completa di piazza della Repubblica piuttosto che un investimento così oneroso per piazza Quercia o, ancora, avrei posto maggiore attenzione nella redazione del piano urbanistico generale, attraverso un confronto aperto almeno a tutte le forze della maggioranza. Infine, avrei potenziato l'ufficio del piano di zona e dei servizi sociali per redigere quanti più progetti possibili per dare risposte concrete a chi non ha lavoro».