Elezioni comunali a Bisceglie, "fuori" il Partito democratico

La delusione di Ferrante: «A perdere siamo tutti quanti»

sabato 12 maggio 2018 11.46
Non occorre certo una conferenza stampa per prendere atto di un fallimento evidente: in una città come Bisceglie non verrà presentato il simbolo del Partito Democratico per le prossime competizioni comunali e non è nemmeno giusto che ad addossarsi la croce sia il segretario provinciale del PD. È un fatto assai insolito e a prescindere da quali siano le motivazioni addotte a supporto di questa decisione da parte dei maggiorenti del Partito, il fatto storico incontestabile sarà che la lista del Partito Democratico non verrà presentata.Non c'è strategia elettorale che tenga.

Questo rappresenta una sconfitta per tutti quanti e accade proprio in una città, Bisceglie, nella quale nel corso di questi anni abbiamo assistito a ricorsi, denunce, aspre contrapposizioni in consiglio comunale per la contesa del simbolo: risultato di tutto questo è che il simbolo non verrà presentato. I contendenti sono esponenti politici di primo piano, uno parlamentare per più legislature e l'altro sindaco per più mandati; ora invece nessuno dei due presenterà la lista del Partito Democratico. Questo è l'evidente sintomo del fatto che purtroppo le contrapposizioni all'interno del PD sono al ribasso ovvero non portano ad avere un Partito democratico più forte , ma portano alla sua scomparsa dai territori.

A che è servito allora aver animato dispute senza precedenti balzando agli onori della cronaca nazionale nel corso di questi anni se poi risultato deve doveva essere quello di "ammazzare" il Partito Democratico? Quando Salomone si pronunciò dicendo di dividere il bambino conteso la vera madre, non potendone per amore sopportare la sua uccisione, rinunciò perché suo figlio potesse continuare a vivere. Purtroppo nella situazione che ci occupa nessuna delle due madri è disposta a rinunciare. Una volta in questo partito si combatteva per averlo il simbolo, ora invece si firmano precari armistizi sacrificandolo.

La stima e l'affetto che nutro per entrambi non mi impediscono di esprimere questa profonda delusione che è una delusione di tanti militanti del Partito Democratico che dovrebbe avere l'ambizione di essere leader del campo politico dei riformisti e di esserene la vera opportunità, non una palla al piede. Il tanto decantato civismo tanto non può sostituirsi ad un partito politico, può senz'altro rappresentare un momento di supporto ma l'architrave deve rimanere sempre quella del Partito Democratico. Questo purtroppo non avverrà e ripeto: a perdere siamo tutti quanti.

Fabrizio Ferrante, Assemblea Nazionale Pd