Elezioni provinciali, la denuncia di Francesco Laurora

«Nuove elezioni provinciali o nuovo oltraggio ai cittadini?»

lunedì 29 settembre 2014 7.07
A cura di Martina Tortosa
«A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?». Il caro vecchio Totò, oltre ad essere un genio della risata, sapeva sdrammatizzare su tutto. Noi però, siamo più seri. E così su un tema intramontabile, come quello della politica, alcune riflessioni nascono spontanee. Una di queste appartiene a Francesco Laurora dei Verdi di Trani ed ha come oggetto le imminenti elezioni provinciali.

«Quando molti anni fa ho avviato la mia attività politica mi sono posto l'obiettivo di servire la mia città, di ascoltare i cittadini e infine, di chiedere consensi. Ebbene sì, il consenso, il sale della democrazia». Durante tutti gli anni della sua carriera, Laurora ritiene di aver assistito a cose terribili e la sua personale riflessione si sposta proprio su questo argomento. «Voto di scambio, pubblicità ingannevole, demagogia, e via dicendo, ma alla fine ciò che conta in una democrazia è sempre e comunque il voto. E' attraverso il voto che i cittadini decidono quali forze politiche devono governare lo stato, le regioni, le provincie, i comuni».

E' proprio sul tema del voto che Laurora ritiene di avere qualcosa da denunciare. «Negli ultimi anni il diritto/dovere dei cittadini di votare si è di molto affievolito, credevo che provvedimenti come l'eliminazione delle preferenze, scatenassero una rivoluzione e invece il popolo italiano ha subito passivamente, forse distratto dalla crisi economica».

Uno di questi provvedimenti, spiega Laurora, prevede che non siano i cittadini ad eleggere i consiglieri provinciali ma siano altri politici, i consiglieri comunali. A tal proposito conclude indignato: «A parte l'inizio del "calciomercato" tra le forze politiche, io denuncio l'ennesimo oltraggio ai danni dei cittadini, privati del loro sacrosanto diritto di "votare". Io non andrò a votare e spero che altri consiglieri comunali di tutte e 10 le città della provincia mi seguiranno in questa battaglia. Non pieghiamoci al potere, e non subiamo questo nuovo "oltraggio"».