Ennesima farsa in Consiglio Comunale, siamo giunti alla fine?

Dopo la figuraccia di ieri mattina, sembrano partiti i titoli di coda del governo Riserbato

sabato 26 luglio 2014 8.21
A cura di Vincenzo Membola
«Oggi è la ciliegina sulla torta, [...] chiedo all'amico Luigi Nicola Riserbato di rassegnare al più presto le dimissioni». Potrebbe bastare questa dichiarazione di Giuseppe Corrado, consigliere Ncd, per riassumere la giornata di ieri dal punto di vista politico. Però probabilmente non sarebbe sufficiente ad inquadrare correttamente tutto quello che è avvenuto nel corso delle due ore di attenzione presso Palazzo Palmieri, in attesa di un Consiglio Comunale che, inutile negarlo, tutti sapevano non si sarebbe tenuto.

Il piano di Riserbato, rifare la squadra di governo per smuovere la maggioranza, è crollato miseramente per "problemi tattici": i nuovi "titolari" non hanno portato il numero di "supporters" necessario e l'esonero non è mai sembrato così vicino. La mancanza di un regista (Di Marzio ad esempio?) non ha consentito la giocata risolutiva e le chiamate effettuate perfino durante il secondo appello son cadute nel vuoto. La faccia del sindaco era l'emblema di chi quella partita avrebbe preferito guardarla dalla tribuna, scontando una squalifica forse dettata dalle troppe promesse.

Illusioni riportate alla luce questa settimana dalla rete, dove, mentre si dibatteva sul costo del ricevimento del re svevo (un banchetto con più di mezzo milione di ospiti sarà quantomeno complicato da sostenere, da qui la necessità di tanti fondi già stanziati e tanti altri in arrivo), un esponente penta-stellato ha avuto la geniale trovata di far un giro su questo canale YouTube. Gli spot programmatici di un paio d'anni fa sono la più palese prova che questa amministrazione ha davvero esaurito le batterie. Un impoverimento della classe politica porta i rappresentanti dell'opposizione a esultare per la mancata seduta, senza pensare che ogni giorno di ritardo equivale a una perdita economica difficilmente quantificabile per la città.

Così come disastroso è il concetto secondo il quale l'eventuale azzeramento dell'Estate Tranese porti risparmio e sia una buona soluzione per il bilancio comunale. Subito una precisazione, purtroppo necessaria di questi tempi: sono lavoratori anche coloro che si occupano di cultura e spettacolo, ergo il problema si equivale a quelli già riscontrati nel settore dell'edilizia pubblica e dell'imprenditoria. Poi, bisognerebbe ricordare come questo sia il settore con il più alto potenziale nel nostro Bel Paese: i nostri calzaturifici costano meno altrove, le nostre ricchezze in campo monumentale, artistico e turistico sono irreplicabili. Anche la perdita di una tappa di Battiti Live è una ferita profonda, anche concreta se si pensa a coloro che gestiscono i locali notturni nei pressi di piazza Quercia. Ed è per questo obbrobrioso che un consigliere comunale di centro-sinistra si permetta di dire che questo ambito possa, al momento, essere messo da parte. Non si può far calare l'attenzione su questi temi (e rimando a lunedì mattina i lettori per una prova empirica di questa affermazione).

Trani si merita un altro linguaggio, più concreto e propositivo. E soprattutto una classe politica più propositiva e battagliera. Quella rinunciataria odierna, ieri mattina, ha ufficialmente toccato il fondo, alle ore 10.05 circa, minuto più minuto meno.