Era evasa a giugno dal carcere femminile di Trani: presa Rosa Russo

Si nascondeva a Napoli a casa di una sorella

giovedì 9 dicembre 2010
E' finita la latitanza di Rosa Russo, 42 anni, di Melfi, evasa il 19 giugno scorso durante il regime di semilibertà a cui era sottoposta nell'istituto penitenziario femminile di Trani. Il nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria, sotto la direzione investigativa del Comando di reparto di Trani della polizia penitenziaria ha posto fine alla latitanza della donna che scontava la pena dell'ergastolo per l'omicidio, commesso a Melfi il 12 novembre 1988 (insieme alle sorelle Maria e Filomena Altomare), di Lucia Montagna, all'epoca quattordicenne, uccisa per vendetta trasversale con 18 coltellate al collo e alle spalle.

L'evasa è stata catturata dagli uomini del nucleo investigativo e del reparto di polizia penitenziaria di Trani questa mattina presso il domicilio della sorella mentre si accingeva a lasciare Napoli per trasferirsi a Catania.

La sera del 19 giugno scorso, Rosa Russo non aveva fatto più rientro in istituto. La procura della Repubblica di Trani aveva delegato alle indagini il Corpo della polizia penitenziaria del reparto di Trani. Venivano immediatamente sottoposte ad intercettazione le utenze telefoniche dei congiunti e di alcuni conoscenti dell'evasa e dalle risultanze delle attività captative è stato possibile restringere immediatamente il campo delle ricerche ed orientarle verso la città di Napoli, ove si è appurato vivesse una sorella dell'evasa. Nella città partenopea sono stati attivati numerosi servizi di osservazione e controllo tesi al rintraccio e all'arresto della latitante e, attraverso un'attenta analisi dei dati raccolti nel corso delle investigazioni, che si sono rivelate particolarmente complesse, è stato possibile appurare con certezza che la latitante si nascondeva a Napoli.

Rosa Russo è la dodicesima latitante catturata dal nucleo investigativo centrale negli ultimi 15 mesi. Domenico Mastrulli e l'intera organizzazione sindacale di polizia penitenziaria da lui rappresentata, esprime plauso e ringraziamento per l'eccellente operazione condotta dal reparto.