Estorsione, assolti per non aver commesso il fatto

Due marocchini Erano accusati di aver chiesto soldi per un motocarro. Il collegio ha convalidato solo l'arresto a carico del 55enne di Trani

venerdì 11 febbraio 2011 15.15
Si è concluso questa settimana il processo che vedeva tra gli imputati due marocchini, da vent'anni residenti in Italia, ritenuti responsabili, insieme ad un tranese incensurato, del reato di estorsione. Il tribunale di Trani, ha assolto Zaiter Ahmed e Abouhamou Ahmed dalle imputazioni ascritte per non aver commesso il fatto.

Come si ricorderà, il 22 gennaio scorso, gli agenti della polizia di Stato di Trani avevano arrestato i due marocchini, in compagnia di un altro personaggio del luogo, giacchè ritenuti responsabili del reato di estorsione. Tratti a giudizio per direttissima «perché in concorso fra loro al fine di procurarsi un ingiusto profitto, mediante minaccia si facevano consegnare la somma di 600 euro per la restituzione di un motocarro Piaggio Ape», i due marocchini arrestati, durante l'udienza di convalida, avevano già chiarito la propria posizione processuale. In particolare, il tranese arrestato aveva ammesso la propria responsabilità, ma aveva precisato di non sapere nulla del furto del motocarro e di aver avanzato la richiesta di denaro solo poiché, informato del furto da parte dello stesso proprietario, stava attraversando una difficile situazione economica. L'uomo, inoltre, aveva escluso il concorso dei due marocchini, i quali, dal canto loro, avevano chiarito davanti al giudice di essersi trovati per caso nei pressi del bar, sito in piazza Gradenico (luogo scelto dal Firrao per il deposito della somma richiesta) giacchè attendevano l'apertura della macelleria araba lì situata. Secondo la difesa, i due marocchini, insomma, avevano avuto l'unica colpa di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato.

All'esito dell'udienza, il 24 gennaio, il collegio ha convalidato l'arresto a carico del 55enne di Trani (agli arresti domiciliari) e ordinato la scarcerazione dei due marocchini, perché la loro colpevolezza non era suffragata da sufficienti indizi. Il processo - come detto - si è celebrato lo scorso 3 febbraio con l'assoluzione dei due imputati, da oltre vent'anni regolarmente residenti con i propri nuclei familiari nel territorio italiano.