Fa test per intolleranza alimentare: muore 28enne di Trani

Gravi altri due donne di 32 e 62 anni. L'episodio è successo in un centro privato di gastroenterologia di Barletta

sabato 24 marzo 2012 16.00
Una ragazza di 28 anni di Trani, Teresa Sunna, è morta ed altre due donne, di 32 e 62 anni, sono finite in ospedale, dopo essere state sottoposte ad un test per le intolleranze alimentari in uno studio medico privato nel centro di Barletta. L'episodio è successo nel centro di gastroenterologia del dottor Ruggero Spinazzola, in via Rizzitelli.

La giovane è morta per avvelenamento dopo aver assunto una sostanza reagente (il Sorbitolo). A quanto si è appreso, il Sorbitolo sarebbe stato acquistato dall'Inghilterra attraverso Ebay ed era quasi certamente contaminato.

La 28enne tranese è giunta cadavere al pronto soccorso dell'ospedale Dimiccoli di Barletta mentre le altre due donne sono al momento sotto osservazione nei reparti di medicina e di anestesia e rianimazione. La procura di Trani ha aperto un'inchiesta ipotizzando a carico di ignoti i reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravissime. Lo studio è ora sotto sequestro.
Via Rizzitelli a Barletta © Tommaso Francavilla
Via Rizzitelli a Barletta © Tommaso Francavilla
Via Rizzitelli a Barletta © Tommaso Francavilla
Il test al sorbitolo viene utilizzato per evidenziare un malassorbimento intestinale. I breath tests al sorbitolo ed altri zuccheri sono fra i più utilizzati nella diagnostica. Si basano sulla mancata capacità di assorbimento di alcuni zuccheri da parte della mucosa intestinale. Il test utilizza come substrato il sorbitolo, un polialcool assorbito per diffusione in quantità strettamente dipendente dalla dose e dalla concentrazione di somministrazione. Il test viene eseguito somministrando 5 grammi di sorbitolo in 200 ml d'acqua e successivamente vengono effettuati prelievi di aria espirata ogni 30 minuti per 4 ore. Nei pazienti celiaci a dieta libera si osserva un malassorbimento di sorbitolo evidenziato dalla positività del test che è data da un aumento di 20 parti per milione (ppm) rispetto al valore di base misurato dopo circa 12 ore di digiuno.