Feste prive di fuochi pirotecnici: interviene l'associazione Obiettivo Trani

Pronta una raccolta firme per il ritorno dei tradizionali fuochi

sabato 26 maggio 2007
«C'era una volta a Trani, una secolare festa religiosa, molto sentita dal popolo tranese, che puntualmente il 3 maggio di ogni anno si riproponeva nei suoi riti tradizionali. L'odore della festa si sentiva già dalle prime ore del mattino con la banda che girava per le strade, annunciando l'imminente arrivo del motopeschereccio che recava in città il miracoloso Crocifisso di Colonna. Verso mezzodì, mentre la banchina del porto continuava a riempirsi sempre più di gente, colpi di mortaio avvisavano la cittadinanza e i paesi limitrofi che il Cristo di Colonna stava entrando nel porto di Trani. Il peschereccio addobbato a festa con bandierine e palloncini colorati, si scorgeva da lontano, accompagnato da decine di barche che gioiosamente salutavano con il suono festoso delle sirene.
L'attracco e la successiva processione venivano accompagnati dal gaio susseguirsi dei fuochi d'artificio che rendevano gioiosa questa bella festa cittadina. Poi, il mesto pellegrinaggio riaccompagnava la Croce fino alla chiesa di Santa Maria di Colonna e nessuno poteva non sapere che quel giorno era la festa del Crocifisso di Trani. Pure quest'anno si è cercato di festeggiare la secolare ricorrenza, ma a dir la verità pare che nessuno se ne sia accorto, forse nemmeno Lui, sì… il Cristo. Né uno sparo, né un suono di sirena, né una bandierina colorata, ma solo un malcontento generale del popolo di Trani che silenziosamente prende atto dell'assurda situazione venutasi a creare in città. L'associazione Obiettivo Trani, nel ricordare nostalgicamente questa festa, e coerente ai suoi fini, cioè la salvaguardia dell'arte, della cultura, ma soprattutto delle tradizioni popolari tranesi si è sentita in dovere di esplicitare alcune considerazioni in merito, alla luce di quanto successo già lo scorso anno, quando durante la festività del Santo Patrono, venne vietata qualsiasi attrazione pirotecnica, tanto da sminuire l'aspetto folcloristico della festa. In verità, già qualche anno addietro noi stessi avevamo segnalato l'esigenza di definire quali e quanti fuochi si potessero sparare sul molo S. Nicola, ma arrivare ad azzerare tali espressioni di gioia nel porto, penalizzando totalmente la città di Trani rispetto alle altre città, ci sembra alquanto eccessivo.
Gli stessi organi competenti non hanno avuto la delicatezza verso i Tranesi, di assumersi la responsabilità ufficiale, tramite organi di stampa, di chiarire tale situazione, tanto che la gente continua a chiedersi ed a chiederci quali fossero le cause e chi i responsabili, lanciandosi in azzardati giudizi verso organi ecclesiastici, comitati e istituzioni.
A questo punto ci sembra opportuno, a seguito di tante e svariate domande formulate dalla gente, sottolineare quanto segue:
1 - La risoluzione del problema dei fuochi pirotecnici a Trani non è da addebitare alle singole Confraternite e questo perché la realizzazione dei fuochi, non rappresenta una loro esigenza primaria: queste infatti devono solo salvaguardare le tradizioni popolari e religiose legate ai loro Santi Titolari e, nello stesso tempo, collaborare attivamente alla buona riuscita delle festività patronali cittadine. Si deduce quindi che di tale problema e della sua risoluzione dovrebbe farsi carico solo la Pubblica Amministrazione, al fine di salvaguardare e tutelare l'aspetto folcloristico e della tradizione popolare, strettamente connesso alla promozione turistica della città. Questo, soprattutto per le festività del Crocifisso di Colonna e di San Nicola Pellegrino che non dovrebbero essere in alcun modo penalizzate da oscuri provvedimenti, se non migliorativi.
2 - Qualche parola va spesa anche in merito alla funzione del Comitato Feste Patronali che, oltre ad organizzare e strutturare l'aspetto civile delle festività, deve vigilare affinché si mantengano le vecchie tradizioni popolari legate alle feste religiose. Esso, inoltre, non deve essere formato dai Priori delle confraternite (facilmente malleabili alle varie situazioni), ma da gente del mondo della cultura, di fede e soprattutto da un rappresentante dell'Amministrazione Comunale (va ricordato che tempo addietro allo stesso comitato vi facevano parte gli uomini più illustri di Trani); inoltre lo stesso Sindaco deve esserne il Presidente Onorario e garante di tali finalità.
3 - Riteniamo inoltre che sia giunto il momento di uscire allo scoperto ufficializzando all'opinione pubblica, quelli che sono i responsabili – in primis - di tale situazione, senza insulsi "scarichi" di responsabilità. Forse cause legate alla salvaguardia della Cattedrale? Ci risulta che nonostante per più di otto secoli si sia sempre sparato, le stesse vetrate dei grandi finestroni non hanno mai subito danni.
O forse cause di ordine pubblico? Per l'occasione potremmo citare l'esempio della città di Bari, dove, nonostante gli incidenti provocati dai fuochi pirotecnici di qualche anno fa, si continua a sparare pur avendo la stessa struttura del porto di Trani.
A seguito di tali considerazioni facciamo appello agli organi competenti, affinché facciano davvero chiarezza su tale situazione e chiediamo un eventuale nuovo studio sull'effetto dell'onda d'urto provocata dai fuochi pirotecnici sparati sul molo, per poterne limitare la loro potenza a tutela dei monumenti circostanti.
Inoltre, a seguito di tale richiesta e spinti da diversi cittadini, provvederemo ad una raccolta di firme per chiedere il ripristino immediato di tali manifestazioni pirotecniche nel porto, nei modi dettati dal documento n. 21568 del 27/07/1993 depositato presso l'ufficio Tecnico del Comune di Trani (con riferimento alla nota della Soprintendenza in data 23/07/1993, prot. n. 11857), e porre fine a questa assurda penalizzazione per la città di Trani.» Obiettivo Trani