Giovanni Canzio accolto a Palazzo Torres da magistrati, forze dell'ordine e istituzioni

Il presidente del Tribunale, De Luce: «Trasferiremo il civile»

venerdì 19 maggio 2017 14.11
Giornata memorabile quella di oggi per il Tribunale di Trani, che dopo 800 anni di storia ha aperto le porte al primo presidente della Suprema Corte di Cassazione, Giovanni Canzio. L'incontro - reso possibile grazie al presidente emerito dell'ordine forense, Antonio Giorgino, e al vicepresidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Logrieco - si è tenuto nell'aula di Corte d'Assise e a fare gli onori di casa c'era il presidente del Tribunale, Antonio De Luce. Ed è proprio De Luce ad aver ricordato - a Canzio e al pubblico di magistrati, rappresentanti delle forze dell'ordine e delle istituzioni – la storia giuridica tranese e degli uffici giudiziari.

«Ferdinando I ebbe a costituire nel 1917 – ha detto - la prima Corte d'Appello che si sganciava dalla Corte di Appello di Napoli. Poi, Vittorio Emanuele II nel 1861 istituì la Corte di Appello delle Puglie in Trani, che rimase tale fino a quando nel 1923 Mussolì la trasferì a Bari. A Trani ci fu anche – ha aggiunto - nel 1905 la prima manifestazione di protesta dei magistrati del distretto che poi, cinque anni dopo, costituirono a Milano l'Associazione nazionale dei magistrati». Arrivando ad oggi, De Luce ha sottolineato che «la situazione strutturale del tribunale di Trani non è delle migliori» e «si è aggravata con l'accorpamento delle sezioni staccate dei Comuni limitrofi». «Ma quando sono venuto qua e ho visto alcune situazioni, il mio primo desiderio è stato quello di andar via da questi palazzi. Poi mi sono reso conto che qui c'è un connubio stretto tra Trani e Palazzo di Giustizia. Il palazzo di giustizia è Trani e Trani è il palazzo di giustizia. C'è una fusione che si sente nell'aria. Per questo ci siamo adoperati e il Demanio prenderà uno dei palazzi circostanti e trasferirci il civile».

Il presidente dell'ordine forese, Tullio Bertolino, ha invece rimarcato che la tradizione storica di Trani è fondata su una stretta collaborazione tra magistratura, avvocatura e personale amministrativo. «Solo unendo queste tre forze - ha detto - il mondo della giustizia potrà muovere i suoi passi, con grande dignità e andando incontro alle istanze dei cittadini».

Si è soffermato sulla funzione sociale della Corte di Cassazione, il giudice Lorenzo Gadaleta, presidente della giunta distrettuale dell'Anm. «C'è una tendenza ad assumere un atteggiamento burocratico di molti colleghi di fronte al loro lavoro», ha detto. «Io credo che si debba ridurre la distanza fisica tra la Corte di cassazione e la magistratura di merito». Il sostituto procuratore Michele Ruggiero, rieletto da poco alla presidenza della sottosezione tranese dell'Anm, ha invece affermato che «in questa bella giornata di sole la sua presenza illumina questi luoghi, nei quali magistrati e avvocati di grande qualità tentano ogni giorno, fra le tante difficoltà, di rendere un servizio ai cittadini. Gli stessi sono stati sempre coinvolti in iniziative di legalità. In questo momento storico c'è un diffuso senso di sbandamento dovuto a diverse ragioni nei confronti delle istituzioni».


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