Giunta, si è dimesso l'assessore Salvatore Nardò (Aggiornato)

Per Riserbato «Un atto di coerenza», Pappolla e Di Pinto: «Inascoltato il nostro punto di vista»

giovedì 13 marzo 2014 11.02
Si è dimesso l'Assessore Salvatore Nardò. Nonostante si parlasse ormai da qualche giorno di grandi manovre in Giunta, quello dell'assessore Nardò non era uno dei nomi previsti a dover lasciare l'organico. La mossa dell'assessore però si rivela in completa coerenza con le direttive del partito che rappresenta e che nei giorni scorsi aveva espresso, attraverso una nota inviata alla stampa, dei punti da tenere in considerazione per l'approvazione del nuovo bilancio.

Di seguito ecco il testo integrale del comunicato stampa con il quale il segretario cittadino di Alleanza di Centro, Nicola Pappolla, e il consigliere comunale Nicola Di Pinto si esprimono in merito alla questione: «Essendo stato totalmente ignorato quanto da noi suggerito per la formulazione della bozza di bilancio preventivo, in primis durante gli incontri con l'assessore alle Finanze e anche attraverso comunicati stampa, ed essendo stata completamente azzerata la già minima disponibilità sui capitoli della cultura e del turismo culturale impedendone di fatto le attività di programmazione, non potendo accettare per il terzo anno consecutivo una manovra di bilancio in totale contrasto con le linee programmatiche elettorali e di amministrazione, il gruppo ADC, dopo la conseguenziale astensione del proprio assessore, Salvatore Nardò, alla votazione della bozza di bilancio preventivo proposta in giunta, ne condivide le dimissioni rimarcando la propria disponibilità al dialogo con la maggioranza qualora venissero definitivamente adottate idonee misure corretive».

In riferimento alle dimissioni presentate questa mattina dall'assessore al turismo culturale, Salvatore Nardò (Adc), il sindaco, Luigi Riserbato, ha rilasciato una breve dichiarazione: «Il suo – ha detto Riserbato – è un gesto di coerenza politica e personale. Essendosi astenuto al momento dell'approvazione in giunta dello schema di bilancio, era inevitabile che vi fosse consequenzialità attraverso un gesto sul quale mi riservo un momento di riflessione nell'ottica di una rivisitazione degli assetti generali di governo»