Ici, San Giorgio SpA colpita da un boomerang
Incredibile: era stata la stessa società a rivolgersi alla Corte dei Conti
martedì 21 dicembre 2010
L'esposto in procura ed alla Corte dei Conti (da cui è scaturita l'indagine della Guardia di Finanza per gli accertamenti Ici) era stato presentato dalla stessa società San Giorgio che aveva portato all'attenzione delle autorità il comportamento – a suo dire – negligente del Comune per la mancata notifica al 31 dicembre 2005 di 8131 avvisi di pagamento della tassa sugli immobili comunali per gli anni 2000-2003. E' questo il curioso retroscena di una vicenda che Traniweb cerca di ricostruire attraverso alcuni passaggi di quella denuncia.
La storia ha inizio il 21 febbraio del 2005 quando, in seguito all'indizione della gara d'appalto per l'accertamento e la riscossione della liquidazione Ici per gli anni 2000/2003, il dirigente della ripartizione finanziaria del Comune aggiudicò il servizio in via definitiva alla società San Giorgio SpA. La società, in sede di gara, aveva indicato in nove mesi il tempo necessario per l'esecuzione delle operazioni. Il dirigente, al momento dell'aggiudicazione definitiva e nelle more della redazione del contratto, aveva invitato la società ad iniziare la sua attività, svolta nei locali al primo piano del Comune di Trani. La firma del contratto arrivò il 13 maggio del 2005. Nel disciplinare, all'articolo 3, era sottolineato un passaggio chiave per tutta la vicenda: l'appalto doveva essere completato nei termini previsti dalla legge e la relativa notifica e consegna ai contribuenti degli avvisi di liquidazione ed accertamento e tutti i provvedimenti consequenziali dovevano essere conclusi in tempo utile dando agli uffici comunali preposti un margine di tempo necessario per gli adempimenti.
Gli avvisi di accertamento e liquidazione dell'anno 2003 furono complessivamente 8642, per un importo di 1.384.531,87. La San Giorgio li spedì al suo ufficio (allocato nel Comune di Trani) il 28 dicembre (a tre giorni dalla scdenza dei termini) a mezzo corriere espresso. Il 29 dicembre (un giovedì) l'ufficio San Giorgio del Comune provvide a consegnare al protocollo comunale una comunicazione, redatta in duplice copia, indirizzata al funzionario responsabile Ici del Comune, nella quale attestava che gli avvisi di accertamento e liquidazione per l'anno 2003 erano stati messi a disposizione del Comune (imbustati, con allegato avviso di ricevimento e pronti per la spedizione) con l'avvertimento che tali avvisi dovevano essere notificati entro e non oltre la data del 31 dicembre 2005 (ossia solo due giorni dopo), pena la prescrizione. Degli 8642 avvisi, solo 521 vennero effettivamente ritirati dal Comune e consegnati alla posta per la spedizione.
Qualche mese dopo (aprile 2006) la Società scrisse al Comune per avere spiegazioni in merito alla mancata spedizione degli 8131 avvisi non partiti (e quindi prescritti) che aveva prodotto un danno economico al Comune (per il mancato incasso di 1.384.531,87 euro) ed un danno alla società conseguente al mancato incasso dell'aggio spettante sulla somma relativa agli avvisi di liquidazione mai notificati. Alla missiva, non seguì alcuna risposta da parte del Comune.
L'8 maggio del 2006, il funzionario comunale responsabili dell'Ici chiese al responsabile area della San Giorgio una possibile soluzione alternativa per evitare di perdere le somme accertate da san Giorgio. Il responsabile della società rispose che la San Giorgio aveva correttamente adempiuto il proprio compito.
E qui si verificano alcuni passaggi poco chiari della vicenda, rappresentati nella denuncia che Traniweb riporta in virgolettato: «Il responsabile area della San Giorgio – si legge nell'esposto – alla presenza di tre testimoni mostrava al funzionario Ici comunale l'attestazione dell'avvenuta consegna degli avvisi pronti per la spedizione, datata 29 dicembre 2005, con timbro di ricezione dell'ufficio protocollo del Comune La mattina del 10 maggio 2006 la lettera mostrata al funzionario solo due giorni prima, non veniva inspiegabilmente rinvenuta dal responsabile area della San Giorgio. Tale sparizione, veniva comunicata con denuncia per furto contro ignoti alla Finanza di Trani. Il 31 maggio 2006, in una nota dell'Ente a firma del funzionario comunale Ici, veniva eccepita alla San Giorgio la mancata consegna degli avvisi di accertamento e liquidazione Ici per l'anno 2003. Il 9 giugno del 2006 il funzionario responsabile Ici notificava alla società (con lettera raccomandata) il risarcimento di danni per un importo di 1.384.531,87 euro».
La San Giorgio ritenne quella missiva falsa e gravemente illegittimo il comportamento del funzionario. Per questo motivo la società decise di rivolgersi alla Corte dei Conti: «Il Comune di Trani – si legge – per sua esclusiva negligenza non ha provveduto alla notifica degli avvisi predisposti e consegnati il 29 dicembre 2005 se non in minima parte. Solo sei mesi dopo i fatti, il Comune contestava alla San Giorgio la mancata consegna degli avvisi. Tale contestazione appare tardiva e unicamente strumentale a sollevare la propria diretta responsabilità». La San Giorgio denunciava comportamenti ritenuti illeciti da parte dei funzionari comunali e chiedeva a procura e Corte dei Conti un'indagine per verificare com'erano andate realmente le cose. Un vero e proprio boomerang che si è scagliato proprio contro chi aveva denunciato presunte irregolarità.
La storia ha inizio il 21 febbraio del 2005 quando, in seguito all'indizione della gara d'appalto per l'accertamento e la riscossione della liquidazione Ici per gli anni 2000/2003, il dirigente della ripartizione finanziaria del Comune aggiudicò il servizio in via definitiva alla società San Giorgio SpA. La società, in sede di gara, aveva indicato in nove mesi il tempo necessario per l'esecuzione delle operazioni. Il dirigente, al momento dell'aggiudicazione definitiva e nelle more della redazione del contratto, aveva invitato la società ad iniziare la sua attività, svolta nei locali al primo piano del Comune di Trani. La firma del contratto arrivò il 13 maggio del 2005. Nel disciplinare, all'articolo 3, era sottolineato un passaggio chiave per tutta la vicenda: l'appalto doveva essere completato nei termini previsti dalla legge e la relativa notifica e consegna ai contribuenti degli avvisi di liquidazione ed accertamento e tutti i provvedimenti consequenziali dovevano essere conclusi in tempo utile dando agli uffici comunali preposti un margine di tempo necessario per gli adempimenti.
Gli avvisi di accertamento e liquidazione dell'anno 2003 furono complessivamente 8642, per un importo di 1.384.531,87. La San Giorgio li spedì al suo ufficio (allocato nel Comune di Trani) il 28 dicembre (a tre giorni dalla scdenza dei termini) a mezzo corriere espresso. Il 29 dicembre (un giovedì) l'ufficio San Giorgio del Comune provvide a consegnare al protocollo comunale una comunicazione, redatta in duplice copia, indirizzata al funzionario responsabile Ici del Comune, nella quale attestava che gli avvisi di accertamento e liquidazione per l'anno 2003 erano stati messi a disposizione del Comune (imbustati, con allegato avviso di ricevimento e pronti per la spedizione) con l'avvertimento che tali avvisi dovevano essere notificati entro e non oltre la data del 31 dicembre 2005 (ossia solo due giorni dopo), pena la prescrizione. Degli 8642 avvisi, solo 521 vennero effettivamente ritirati dal Comune e consegnati alla posta per la spedizione.
Qualche mese dopo (aprile 2006) la Società scrisse al Comune per avere spiegazioni in merito alla mancata spedizione degli 8131 avvisi non partiti (e quindi prescritti) che aveva prodotto un danno economico al Comune (per il mancato incasso di 1.384.531,87 euro) ed un danno alla società conseguente al mancato incasso dell'aggio spettante sulla somma relativa agli avvisi di liquidazione mai notificati. Alla missiva, non seguì alcuna risposta da parte del Comune.
L'8 maggio del 2006, il funzionario comunale responsabili dell'Ici chiese al responsabile area della San Giorgio una possibile soluzione alternativa per evitare di perdere le somme accertate da san Giorgio. Il responsabile della società rispose che la San Giorgio aveva correttamente adempiuto il proprio compito.
E qui si verificano alcuni passaggi poco chiari della vicenda, rappresentati nella denuncia che Traniweb riporta in virgolettato: «Il responsabile area della San Giorgio – si legge nell'esposto – alla presenza di tre testimoni mostrava al funzionario Ici comunale l'attestazione dell'avvenuta consegna degli avvisi pronti per la spedizione, datata 29 dicembre 2005, con timbro di ricezione dell'ufficio protocollo del Comune La mattina del 10 maggio 2006 la lettera mostrata al funzionario solo due giorni prima, non veniva inspiegabilmente rinvenuta dal responsabile area della San Giorgio. Tale sparizione, veniva comunicata con denuncia per furto contro ignoti alla Finanza di Trani. Il 31 maggio 2006, in una nota dell'Ente a firma del funzionario comunale Ici, veniva eccepita alla San Giorgio la mancata consegna degli avvisi di accertamento e liquidazione Ici per l'anno 2003. Il 9 giugno del 2006 il funzionario responsabile Ici notificava alla società (con lettera raccomandata) il risarcimento di danni per un importo di 1.384.531,87 euro».
La San Giorgio ritenne quella missiva falsa e gravemente illegittimo il comportamento del funzionario. Per questo motivo la società decise di rivolgersi alla Corte dei Conti: «Il Comune di Trani – si legge – per sua esclusiva negligenza non ha provveduto alla notifica degli avvisi predisposti e consegnati il 29 dicembre 2005 se non in minima parte. Solo sei mesi dopo i fatti, il Comune contestava alla San Giorgio la mancata consegna degli avvisi. Tale contestazione appare tardiva e unicamente strumentale a sollevare la propria diretta responsabilità». La San Giorgio denunciava comportamenti ritenuti illeciti da parte dei funzionari comunali e chiedeva a procura e Corte dei Conti un'indagine per verificare com'erano andate realmente le cose. Un vero e proprio boomerang che si è scagliato proprio contro chi aveva denunciato presunte irregolarità.