«Il Comune di Trani non fa niente per gli agricoltori»

I Verdi denunciano i mancati interventi in favore del settore

martedì 16 novembre 2010
L'agricoltura tranese a Chi l'ha visto. E' la proposta provocatoria dei Verdi che, nonostante le tante promesse e la presenza di una specifica delega, rilevano come «per l'amministrazione comunale gli agricoltori tranesi sono semplicemente considerati un semplice bacino di voti cui fare promesse durante le campagne elettorali».

«L'unica iniziativa degna di tal nome nel settore agricolo – denuncia il capogruppo consiliare, Michele di Gregorio - in questi ultimi sette anni, è stata la costituzione del Gruppo di azione locale (Gal) destinata a gestire milioni di euro di risorse, è stata regalata agli amici biscegliesi, mentre agli agricoltori tranesi non resta che accontentarsi dell'inceneritore».

Lunghissimo - secondo i Verdi - l'elenco delle promesse non mantenute: non sono state ripristinate le strade poderali o vicinali (via delle Tufare, vicinale Monachelle, vicinale Fondola, strada Catarinelle etc); né sono state riviste le aliquote Ici sui terreni agricoli diventati edificabili ma utilizzati per l'agricoltura; non si è pensato di riconsegnare agli agricoltori tranesi la struttura abbandonata nei pressi del supercarcere (ora pare destinata a diventare sede operativa dell'Amet); né, ancora, si è pensato ad organizzare i cosiddetti mercati a chilometri zero per la vendita diretta dei produttori locali; né si è pensato di risolvere il problema irriguo con il riutilizzo delle acque reflue del depuratore cittadino; né si è promossa una campagna di promozione dei prodotti locali biologici; e nemmeno sono stati predisposti appositi spazi per il corretto smaltimento dei contenitori dei prodotti utilizzati come fertilizzanti.

«Anche le realtà esistenti quali il consorzio per il moscato doc (fondato nel 1986) e il consorzio del paniere agroalimentare e della pesca della città di Trani (nel 2000) sembrano simulacri vuoti privi di utilità pratica», aggiunge il consigliere Francesco Laurora. «Mentre per le altre realtà quali la strada dei vini doc Castel del Monte (dal 1999), il Comune di Trani si limita, da tempo, a pagare la quota associativa e basta. Per il 2009 è stata versata la somma di 5.382,50 euro».

Per il consorzio paniere, la Corte dei conti recentemente ha chiesto informazioni al nostro Comune circa la effettiva operatività dello stesso (stato dei bilanci; valore della produzione; debiti; personale dipendente etc). «Tanto premesso – concludono di Gregorio e Laurora - chiediamo che in relazione a quest'ultima vicenda sia resa pubblica la gestione di questi anni dei suddetti soggetti e le eventuali conseguenze per il Comune di Trani dovute all'interessamento dell'ente contabile».