Il lungomare d'inverno: trasandato e sciatto tra transenne divelte e spazzatura

Le foto dall'accesso che era transennato per i lavori in corso per il ripascimento della costa

sabato 22 gennaio 2022 10.12
A cura di Stefania De Toma
La prima domanda che ci poniamo è: il Comune ha pensato di mettere un cane al posto della transenna per dissuadere i passanti dall'andare a passeggiare - o pescare, o surfare - su un tratto di costa con lavori in corso oppure il cane, vedendo una transenna divelta, intuisce che di là per il momento non sia prudente passare e si ferma in attesa di indicazioni più chiare?

L'altra domanda è, poi: il fatto che la transenna sia costituita da una struttura in ferro e una rete di plastica, può aver messo in confusione i cittadini che l'hanno scambiato per una nuova specie di cestino della spazzatura? Ed è così difficile anche intuire che i supporti delle transenne, seppur assimilabili a enormi portacenere di design stradale, non servono a contenere rifiuti?

Anche se, a ben vedere, molta della spazzatura - davvero parecchia - lasciata dei cittadini in realtà è coperta dalla stessa struttura. E già questo potrebbe dare adito a non poche riflessioni.

Fatto sta che, a differenza del cane, molti umani lasciano traccia di sé sin dai primi gradini che portano al mare: e come al solito c'è di tutto, dai "grandi classici" (lattine di birra, fazzolettini di carta, buste di patatine, pacchetti di sigarette, bottigliette di plastica) alle new entry da un paio d'anni con i variegati colori - e la prevalenza dell'azzurro chirurgico - delle mascherine.

Non c'è volontà di addossare colpe, tra Amiu, comune, cittadini.

Solo la registrazione di quanto sia triste vedere che quella che dovrebbe essere una delle risorse più preziose della città, ossia il lungomare, si trovi in questa condizione di degrado.

Che il mare d'inverno sia "come un film in bianco e nero visto alla tv" non vuol dire che si debba abbandonare così.

Oltretutto i film in bianco e nero sono capolavori, come un capolavoro potrebbe essere la nostra città, degna di una fruizione turistica a trecentosessantacinque giorni all'anno, al pari delle città d'arte.

Se solo si sapesse curarla un po' di più da parte di tutti, a tutti i livelli: da chi decide, gestisce, programma, inventa, custodisce, rigenera o, per lo meno, dovrebbe occuparsi di queste cose. Fino a chi sputa anche solo un mozzicone di sigaretta.

Alla fine a ciascuno il suo. Ognuno fa - o non fa - come può.
Lungomare
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