"Io non ho paura": come imparare a conoscere e controllare quest'emozione

Nuovo appuntamento con la rubrica "Cinema e Scienza"

sabato 14 marzo 2020
In questo clima in cui la paura del Coronavirus regna sovrana, in cui le strade sono deserte, dovremmo imparare a conoscere la paura e a controllarla; per Cinema e Scienza il film "Io non ho paura" e cosa ci insegna.

Oggi parleremo della paura, prendendo come riferimento il film "Io non ho paura", per ricordarci di come Michele, il bambino che viveva in un minuscolo borgo rurale dell'Italia del Sud, riesce a sconfiggere questo sentimento causato dalla scoperta del bambino Filippo, intrappolato in un nascondiglio segreto. Il film insegna a sconfiggere la paura dell'ignoto e del diverso, attraverso l'incontro reale con l'altro, e soprattutto a tendere la mano verso di lui.

La paura è un'emozione che accomuna le varie specie in quanto serve alla sopravvivenza dell'individuo e ha un carattere di adattamento che fa capo ad un meccanismo di salvaguardia presente fin dalle prime fasi della vita. Essa si configura, quindi, come una reazione preparatoria ad affrontare uno stimolo potenzialmente pericoloso, infatti quando l'individuo nell'esplorazione del territorio si imbatte in ostacoli, si attiva in lui il sistema di difesa, un sistema di allarme localizzato nel cervello (ipotalamo). La stimolazione di questo sistema attiva comportamenti di attacco, fuga e immobilizzazione, preparando l'organismo ad una reazione adeguato attraverso il rilascio del neurotrasmettitore dell'adrenalina, Inoltre dalla percezione di un segnale pericoloso alla messa in atto di un comportamento di fuga o evitamento, si verificano tre eventi: emotivi, in cui il soggetto sperimenta un sentimento di paura, fisiologici, nel momento in cui si attiva il suo organismo e comportamentali quando il soggetto mette in atto concretamente un comportamento di attacco/fuga.

Quando parliamo di paura è importante riferirci anche ad una importante struttura localizzata all'interno del nostro cervello, esattamente nel lobo temporale: l'amigdala. Essa costituisce il centro primario che attribuisce il significato emozionale agli stimoli sensoriali, in grado di mediare sia le manifestazioni a livello corporeo legate a questa emozione, sia la percezione cosciente del pericolo.

Teresa Moccia
Io non ho paura