Italia 150°, sventoliamo il tricolore dai balconi
Marinaro e l'unità d'Italia: «Oggi, gli stessi problemi di ieri». Il consigliere comunale tranese sottolinea l'importanza dell'evento
lunedì 21 febbraio 2011
Centocinquant'anni di storia d'Italia. Da festeggiare, da onorare, da celebrare. La pensa così anche Dino Marinaro. Il consigliere comunale tranese sottolinea l'importanza dell'evento: «Oggi più che mai - dice - dobbiamo pensare a questa data come una festa, un momento unico dal quale ripartire con maggiore slancio e passione per poter far crescere la nostra città, la nostra provincia, il nostro paese».
Il momento storico è del tutto particolare: «Viviamo - scrive Marinaro - una fase di stasi e forte regressione economica e civile. Tutti ricordano come nel 1861 i problemi principali da affrontare furono la standardizzazione delle leggi, la crisi economica, la mancanza di infrastrutture e la già allora famosa questione meridionale. Centocinquant'anni dopo siamo li a dover fronteggiare gli stessi problemi, certo da contestualizzare nell'epoca moderna, ma atavici e di difficile risoluzione. Nessuno può pensare di poter avere la bacchetta magica, ma è arrivato il momento di affrontarli seriamente con scelte coraggiose e forse anche anti-popolari ma dirette a migliorare il modo di vivere di tutti i cittadini, soprattutto dei più bisognosi».
Come? Marinaro spiega: «Dobbaimo partire dal piccolo. I nostri amministratori da Palazzo di città dovrebbero, devono pensare di più al benessere e al rilancio della nostra città. Non è giunto forse il momento di dire basta agli sprechi e alle spese folli per poter destinare maggiori fondi ai servizi sociali? Rinviare i lavori di magnificenza di ristrutturazione delle piazze per poter risolvere il problema delle strade e della viabilità stradale? Rilanciare la nostra economia con interventi mirati? E' arrivato il momento di dire basta agli individualismi, alle lotte interne per beghe personali, pensare al proprio orticello senza badare ai problemi reali da risolvere. Tutti i politici devono essere uniti, certo con la diversità delle proprie idee da difendere, con i ruoli di maggioranza e di opposizione da rispettare, ma che si agisca, è finito il tempo degli indugi. La maggioranza lavori per la città, con la responsabilità di fare, costruire, l'opposizione sia costruttiva e dia idee».
«Poche ore dopo lo show-tributo di Roberto Benigni all'unità d'Italia e all'inno di Mameli sul palco del Festival di Sanremo - prosegue Marinaro - il Consiglio dei ministri ha varato il decreto con cui il prossimo 17 marzo sarà festa nazionale a tutti gli effetti civili. Bene siamo qui a fare una proposta semplice dalla quale partire e dalla quale dare un forte segno di unità e di voglia di ripartire, un segnale che sia silenzioso ma ricco di significato: da oggi e almeno fino al 17 marzo, sventoliamo il tricolare. Tutti mettano fuori ai propri balconi, alle proprie finestre il tricolore italiano per festeggiare l'unità d'Italia, per dire noi ci siamo, per dire noi siamo tutti uniti con maggiore voglia e passione di sempre per costruire insieme una Trani migliore, una Trani serena, una Trani moderna che non dimentichi la propria storia e che possa tornare ad essere davvero la Perla dell'Adriatico».
Il momento storico è del tutto particolare: «Viviamo - scrive Marinaro - una fase di stasi e forte regressione economica e civile. Tutti ricordano come nel 1861 i problemi principali da affrontare furono la standardizzazione delle leggi, la crisi economica, la mancanza di infrastrutture e la già allora famosa questione meridionale. Centocinquant'anni dopo siamo li a dover fronteggiare gli stessi problemi, certo da contestualizzare nell'epoca moderna, ma atavici e di difficile risoluzione. Nessuno può pensare di poter avere la bacchetta magica, ma è arrivato il momento di affrontarli seriamente con scelte coraggiose e forse anche anti-popolari ma dirette a migliorare il modo di vivere di tutti i cittadini, soprattutto dei più bisognosi».
Come? Marinaro spiega: «Dobbaimo partire dal piccolo. I nostri amministratori da Palazzo di città dovrebbero, devono pensare di più al benessere e al rilancio della nostra città. Non è giunto forse il momento di dire basta agli sprechi e alle spese folli per poter destinare maggiori fondi ai servizi sociali? Rinviare i lavori di magnificenza di ristrutturazione delle piazze per poter risolvere il problema delle strade e della viabilità stradale? Rilanciare la nostra economia con interventi mirati? E' arrivato il momento di dire basta agli individualismi, alle lotte interne per beghe personali, pensare al proprio orticello senza badare ai problemi reali da risolvere. Tutti i politici devono essere uniti, certo con la diversità delle proprie idee da difendere, con i ruoli di maggioranza e di opposizione da rispettare, ma che si agisca, è finito il tempo degli indugi. La maggioranza lavori per la città, con la responsabilità di fare, costruire, l'opposizione sia costruttiva e dia idee».
«Poche ore dopo lo show-tributo di Roberto Benigni all'unità d'Italia e all'inno di Mameli sul palco del Festival di Sanremo - prosegue Marinaro - il Consiglio dei ministri ha varato il decreto con cui il prossimo 17 marzo sarà festa nazionale a tutti gli effetti civili. Bene siamo qui a fare una proposta semplice dalla quale partire e dalla quale dare un forte segno di unità e di voglia di ripartire, un segnale che sia silenzioso ma ricco di significato: da oggi e almeno fino al 17 marzo, sventoliamo il tricolare. Tutti mettano fuori ai propri balconi, alle proprie finestre il tricolore italiano per festeggiare l'unità d'Italia, per dire noi ci siamo, per dire noi siamo tutti uniti con maggiore voglia e passione di sempre per costruire insieme una Trani migliore, una Trani serena, una Trani moderna che non dimentichi la propria storia e che possa tornare ad essere davvero la Perla dell'Adriatico».