L'associaziona Anfad sbarca in Puglia con la referente tranese Salima Greca

Da oggi anche a Trani una piccola grande realtà per offrire supporto a ragazzi adottati

lunedì 18 maggio 2020
A cura di Martina Tortosa
C'è una realtà tranese che in pochi conoscono ma che ora sta facendo sentire la sua voce. I protagonisti di questa realtà sono i ragazzi adottati e da oggi a fornire loro supporto psicologico, e non solo, c'è l'associazione Anfad (Associazione nazionale figli adottivi) Puglia. Già presente a livello nazionale, l'associazione è ufficialmente sbarcata anche nella città di Trani con la referente Salima Greca. Nata in India ma tranese di adozione, Salima, con una spiccata propensione verso il sociale e la difesa dei più deboli, ha deciso di mettere a disposizione degli altri la sua esperienza.

Un ragazzo adottato si trova a dover affrontare, durante il periodo dell'adolescenza, argomenti come l'abbandono e l'adozione. Nella loro vita sono spesso presenti momenti di cedimento, sconforto, buio e tristezza. Saperli affrontare, superare, imparare ad acquisire sicurezza e riuscire nei propri obiettivi può essere un'impresa ardua. Sapere di non essere soli e di poter parlare con qualcuno può rappresentare però un valido aiuto. È a partire da questo pensiero che Salima ha accettato il ruolo di referente della Puglia in questa nuova avventura. «L'idea alla base di questa delega - ha spiegato Salima - é di poter invitare i ragazzi pugliesi adottati a condividere il loro vissuto, confrontarsi su ferite più o meno rimarginate ma che inevitabilmente ci hanno reso le persone che siamo. L'augurio è che questa delega possa rappresentare un reale riferimento per quanti sul territorio già lavorano nell'ambito dell'adozione e per coloro i quali ne sono i protagonisti, i nostri ragazzi, così da condividere insieme e potersi confrontare sulle storie di dolore e amore, forza e resilienza che caratterizzano il vissuto adottivo».

L'Anfad Puglia ha infatti lo scopo di riunire tutti i figli adottivi d'Italia, compresi i figli minorenni supportati dai propri genitori. L'associazione si impegna a collaborare con le altre associazioni presenti nel territorio, i comitati, le famiglie, i genitori e i figli adottivi pugliesi e a fornire loro aiuto e supporto. «Finalmente - ha raccontato entusiasta la referente - una realtà come questa potrà cominciare a funzionare anche sul nostro territorio. Sono già presenti in verità moltissime associazioni e comitati che si occupano di affido e adozione, tra cui il comitato Teniamoci per mano (del quale faccio già parte) ma sono tutte funzionali ai genitori e caregivers, niente fino ad ora esiste che coinvolga direttamente i figli come protagonisti».

L'associazione, dunque, avrà come protagonisti non tanto i genitori ma i figli. Giovani adulti o adolescenti adottati potranno confrontarsi su temi di rilievo, come il trauma dell'abbandono o l'assenza di figure di attaccamento in tenera età».

Salima è una ragazza con un entusiasmo irrefrenabile e ha già tantissime idee per rendere proficua questa esperienza. «Mi piacerebbe che fossero coinvolti, così come già facciamo nel comitato, esperti del ramo giuridico e anche della terapia familiare, per offrire dei riferimenti ai ragazzi e rispettive famiglie. Desidero coinvolgere nelle nostre attività professionisti nel settore della psicoterapia familiare e della psicologia clinica nonché operatori sociali ed avvocati di comprovata esperienza nel ramo del diritto familiare e minorile. Appena possibile ed in sicurezza, mi piacerebbe peraltro interfacciarmi dal vivo con i reali protagonisti di questo progetto, i figli adottati, al fine di consentire loro una serena condivisione del proprio vissuto nel confronto con esperienze simili, di amore e dolore, resilienza e forza».

Una bellissima iniziativa che profuma di comprensione e amore per il prossimo. «Insieme si può».

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