L'avv. Fabrizio Ferrante risponde a Laurora

«La signorilità nei comportamenti privati e pubblici non appartiene a tutti»

sabato 19 maggio 2007
«Capisco che il dott. Laurora abbia perso la testa prima ancora che le elezioni, ma purtroppo la signorilità nei comportamenti privati e pubblici non appartiene a tutti. Avrei apprezzato che la vis polemica nei miei confronti, semplice candidato al consiglio comunale, il Consigliere regionale l'avesse usata in questi anni di legislatura regionale per difendere gli interessi della città di Trani ed invece il microfono del consigliere in questione non è mai stato utilizzato e risulta ancora imballato.
Dispiace che la polemica politica sia trascesa nelle squallide paludi dell'attacco personale anche perché chi lo ha fatto è comunque un rappresentante di Trani nelle istituzioni sovracomunali. Non scenderò sullo stesso livello perché intendo tutelare la mia immagine politica e di giovane e stimato avvocato nelle sedi opportune.
Ricordo solamente al mio delatore che sono iscritto all'Albo degli avvocati di Trani dal 2003 (statisticamente sono uno dei più giovani) e ricordo di avere avuto modo di difendere lo stesso in una controversia parecchi anni fa, non giudiziale come egli afferma, ma stragiudiziale, come in effetti era, per la quale aspetto ancora la corresponsione del mio onorario professionale che ricordo di avergli chiesto. Per tutta risposta ricevetti un esposto del Laurora al mio Ordine professionale per motivi inconsistenti e strumentali solo per tentare di non pagare la mia parcella; gli concedo le attenuanti sull'esposto perché ignorava, ma penso lo continui a fare, le leggi sull'esercizio della professione forense che prevedevano, e prevedono, la possibilità di praticare la professione forense ai giovani laureati(mi sono laureato a 24 anni presso l'università di Bari e non altrove) anche prima del conseguimento del titolo di avvocato e previo superamento di esame che io all'epoca avevo già superato brillantemente da tempo. A proposito è meglio, visto che l'ha citato, che interpelli nuovamente l'avv. Savino, mio collega avvocato, per l'immediato futuro.
L'esposto fu esaminato con grande incredulità da parte del Consiglio dell'Ordine di Trani ed ovviamente fu subito archiviato per l'inconsistenza dell'accusa. A chi avrei chiesto scusa? L'unico perdono a cui aspiro, da credente, è quello del Padre Eterno non certamente il suo. A proposito aspetto ancora le mie competenze.
Quanto alle fandonie raccontate sul mio percorso politico gli rammento che la mia attività politica è basata su solide tradizioni familiari che lui stesso dovrebbe conoscere bene visto che a beneficiarne in passato sono state proprio le persone a lui vicine e che i suoi curricula, era giovanissimo ma già molto intraprendente inondavano di carte le scrivanie di casa mia; per carità aspettative legittime.
Non pensavo sinceramente che il consigliere regionale trovasse il tempo, oltre che di rivolgersi ai parlamentari di mezz'Italia per farsi sostenere nelle sue teorie sul bilancio, di dedicare attenzione a me, ripeto semplice candidato al consiglio comunale, che evidentemente ho l'abitudine di fare politica in modo serio e circostanziato tanto da suscitare le invettive e le calunnie di avversari politici che non riescono a rispondere con calma e serenità. Mi auguro che in questo ultimo scorcio di campagna elettorale la discussione ritorni sui programmi e sulle aspettative di una città che ha bisogno di politica con la P maiuscola.»

Fabrizio Ferrante
avvocato del Foro di Trani dall'anno 2003