Lavoro, 700 assistenti alla comunicazione ed educatori rischiano di restare senza

Nasce il comitato "Assistenza specialistica scolastica" per tutelare i diritti dei lavoratori

lunedì 23 aprile 2018
Si è costituito il 16 aprile 2018 il comitato "Assistenza specialistica scolastica" composto già da 100 iscritti, tra assistenti alla comunicazione ed educatori professionali della Città Metropolitana di Bari e della provincia Bat, che svolgono servizio di assistenza specialistica a favore dei ragazzi con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado, e nelle scuole di secondo grado per gli educatori professionali.

L'obiettivo del comitato è quello di tutelare i diritti dei lavoratori e la qualità del servizio dal momento che i due enti pare abbiano intenzioni di affidare, sin dal prossimo anno scolastico 2018/2019, il servizio ad esterni o a terzi. Questa nuova realtá rappresenterebbe un grave danno a circa 700 operatori che lavorano in questo settore, assunti da graduatoria pubblica e selezionati, sin ad oggi, in esito a bando pubblico per titoli e colloquio, un grave danno per i lavoratori ed una ulteriore precarizzazione del loro lavoro. Le assunzioni nel privato sociale non avverrebbero con le stesse modalità.

Il comitato è stato istituito nel timore di una possibile esternalizzazione del servizio, con la finalità di tutelare il proprio diritto al lavoro, nonché la qualità dell'assistenza specialistica, sino ad ora garantita da personale assunto da una graduatoria pubblica, in esito al superamento di concorso pubblico per titoli e colloquio.

Di recente, infatti, con ricorso al Tar Puglia, 50 educatori e assistenti alla comunicazione della lingua dei segni della provincia di Bari, avevano impugnato l'avviso pubblico della Città Metropolitana di Bari, censurando in particolare la previsione della prestazione lavorativa in forma autonoma, da parte dei candidati utilmente selezionati, come liberi professionisti titolari di Partita Iva. La Città Metropolitana di Bari ha annullato in autotutela l'avviso pubblico impugnato.

Il Tar Puglia, infatti, ha riconosciuto l'erroneità di tali prescrizioni, ritenendo fondato il ricorso perché il conferimento degli incarichi di supporto all'attività didattica non può in effetti essere disciplinato secondo le regole previste per il conferimento degli incarichi professionali esterni, e ha condannato la Città Metropolitana di Bari al pagamento delle spese processuali.

Ne deriva che non sarà più possibile per le pubbliche amministrazioni imporre lo svolgimento dell'attività di educatore e di assistente alla comunicazione in forma autonoma e senza vicoli di subordinazione, "in qualità di libero professionista, in possesso di partita Iva o impegno ad operare in qualità di libero professionista e ad attivare partita Iva in caso di affidamento dell'incarico", come precisato nell'avviso pubblico annullato.