Le primarie per scegliere il candidato di centrodestra
Proposta di Capone, ultimo presidente di Alleanza Nazionale. «Individuare un leader carismatico, dinamico, autorevole»
mercoledì 23 febbraio 2011
«Per la scelta del candidato sindaco del centrodestra non pongo una questione di età anagrafica, ma di mentalità. Il centrodestra deve individuare un leader carismatico, dinamico, autorevole, così come lo è stato Tarantini. Mi auguro si trovi la condivisione su di un nome, altrimenti suggerisco il ricorso alle primarie. Sarebbe un fatto nuovo per il centrodestra, un test amministrativo stimolante». A dirlo è Franco Capone, l'ultimo presidente di Alleanza nazionale prima dello scioglimento del partito.
Capone risponde a chi nutre dubbi sulla sussistenza del PdL: «Il partito esiste, ha un progetto chiaro e degli uomini che intendono attuarlo nell'ambito delle Istituzioni. La strada è stata tracciata, non si può più tornare indietro. Rispetto chi ha dubbi e perplessità, ognuno è libero di dire la sua e di prendere, nel caso, altre strade». A Trani, come in altre città, il partito più rappresentativo del centrodestra non ha ancora un quadro dirigenziale. «Purtroppo la nomina del coordinamento locale non dipende da noi. Lo statuto prevede che le nomine debbano essere formulate dal coordinamento regionale dopo aver ascoltato il parere del coordinamento provinciale. L'area degli ex An ha discusso sull'argomento ed ha fornito delle indicazioni ai responsabili provinciali. Adesso aspettiamo le determinazioni del caso per una piena legittimità in ambito locale. Nell'ultimo mese abbiamo più volte sollecitato i nostri riferimenti ad accelerare il processo di nomina. Aspettiamo serenamente le decisioni di Bari, nel rispetto dei ruoli e convinti che ogni decisione sarà presa nell'interesse del partito».
Alle critiche piovute in questi giorni sull'andamento amministrativo della città e sulla stabilità della maggioranza, Capone risponde così: «Non condivido l'evidenziare delle criticità ad un anno dalla scadenza del mandato. E' un comportamento che capirei se a parlare fossero esponenti dell'opposizione, non della maggioranza. Detto questo credo che i partiti del centrodestra debbano ripartire da ciò che è stato fatto per la città negli ultimi 8 anni. Non credo sia poco. Non si può mandare a monte un percorso come quello che abbiamo intrapreso, non si possono mettere in secondo piano i risultati ottenuti per dar fiato a delle polemiche che non hanno senso. Nessuno di noi ha la bacchetta magica, tutto è perfettibile ma anche i consiglieri devono fare un esame di coscienza. Qualcuno, a mio avviso, poteva dare molto di più alla causa. Non a caso il sindaco ha anche proposto dei nuovi ingressi in giunta, ricevendo risposte negative».
De Simone aveva chiesto per la coalizione un candidato sindaco pronto a ricoprire l'incarico a tempo pieno. Capone non la pensa allo stesso modo: «Il sindaco non deve essere un impiegato comunale. Il problema non è il numero delle ore da trascorrere nell'ufficio ma la qualità dell'azione. Un sindaco può star rinchiuso nella sua stanza 20 ore al giorno e combinare poco. Ecco perché auspico che il prossimo candidato abbia quella freschezza mentale e quel dinamismo che ci possa consentire di vincere le elezioni ed amministrare bene».
Capone risponde a chi nutre dubbi sulla sussistenza del PdL: «Il partito esiste, ha un progetto chiaro e degli uomini che intendono attuarlo nell'ambito delle Istituzioni. La strada è stata tracciata, non si può più tornare indietro. Rispetto chi ha dubbi e perplessità, ognuno è libero di dire la sua e di prendere, nel caso, altre strade». A Trani, come in altre città, il partito più rappresentativo del centrodestra non ha ancora un quadro dirigenziale. «Purtroppo la nomina del coordinamento locale non dipende da noi. Lo statuto prevede che le nomine debbano essere formulate dal coordinamento regionale dopo aver ascoltato il parere del coordinamento provinciale. L'area degli ex An ha discusso sull'argomento ed ha fornito delle indicazioni ai responsabili provinciali. Adesso aspettiamo le determinazioni del caso per una piena legittimità in ambito locale. Nell'ultimo mese abbiamo più volte sollecitato i nostri riferimenti ad accelerare il processo di nomina. Aspettiamo serenamente le decisioni di Bari, nel rispetto dei ruoli e convinti che ogni decisione sarà presa nell'interesse del partito».
Alle critiche piovute in questi giorni sull'andamento amministrativo della città e sulla stabilità della maggioranza, Capone risponde così: «Non condivido l'evidenziare delle criticità ad un anno dalla scadenza del mandato. E' un comportamento che capirei se a parlare fossero esponenti dell'opposizione, non della maggioranza. Detto questo credo che i partiti del centrodestra debbano ripartire da ciò che è stato fatto per la città negli ultimi 8 anni. Non credo sia poco. Non si può mandare a monte un percorso come quello che abbiamo intrapreso, non si possono mettere in secondo piano i risultati ottenuti per dar fiato a delle polemiche che non hanno senso. Nessuno di noi ha la bacchetta magica, tutto è perfettibile ma anche i consiglieri devono fare un esame di coscienza. Qualcuno, a mio avviso, poteva dare molto di più alla causa. Non a caso il sindaco ha anche proposto dei nuovi ingressi in giunta, ricevendo risposte negative».
De Simone aveva chiesto per la coalizione un candidato sindaco pronto a ricoprire l'incarico a tempo pieno. Capone non la pensa allo stesso modo: «Il sindaco non deve essere un impiegato comunale. Il problema non è il numero delle ore da trascorrere nell'ufficio ma la qualità dell'azione. Un sindaco può star rinchiuso nella sua stanza 20 ore al giorno e combinare poco. Ecco perché auspico che il prossimo candidato abbia quella freschezza mentale e quel dinamismo che ci possa consentire di vincere le elezioni ed amministrare bene».