Matera capitale della cultura, delusione per Trani

Il comune ha versato 1000 euro per essere entrato nel Comitato Promotore di Lecce

lunedì 20 ottobre 2014 10.06
A cura di Martina Tortosa
Matera sarà la capitale della cultura 2019. A dare l'annuncio è stato il ministro Dario Franceschini poco prima delle 18 di sabato scorso. La città lucana ha conquistato il prestigioso titolo battendo la concorrenza delle altre candidate Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena. Una concorrenza definita "straordinaria" dalla giuria composta da 13 membri, di cui sette sono stati conquistati dalla città dei Sassi.

Ogni anno il premio viene assegnato a due città di due Stati membri dell'Unione Europea. Nel 2019 sarà il turno dunque, non solo dell'Italia ma anche di Plovdin per la Bulgaria. Fin dal 1985 il titolo di capitale europea della cultura viene attribuito per promuovere la conoscenza del patrimonio storico, artistico e culturale dei Paesi membri dell'Unione Europea.

Nell'agguerrita sfida del Sud, tra Matera e Lecce è quest'ultima a rimanere a bocca asciutta non avendo ricevuto neanche un voto. Una delusione non solo per i leccesi ma anche per la città di Trani che aveva sostenuto la sua candidatura entrando addirittura a far parte del Comitato Promotore della città salentina, una decisione presa dall'assessore al ramo Fabrizio Sotero. L'appoggio dato da Trani non è stato solo di tipo morale e solidale. Per entrare a far parte del Comitato il Comune di Trani ha versato una quota annuale pari a 1.000 euro.

Non tutti i mali, però, vengono per nuocere. Mentre Matera festeggia, le altre città in gara restano sono apparentemente con l'amaro in bocca. Tutto l'impegno profuso per la preparazione dei progetti in vista del 2019 non andrà disperso. Il ministro e i sindaci delle diverse candidate, infatti, hanno concordato che le cinque città perdenti, tra cui Lecce, potrebbero diventare capitali italiane della cultura nel 2015 e nel 2016.

Un'ipotesi questa ancora da confermare. Nulla vieta però, che passando da Matera i turisti arrivino anche qui in Puglia, facendo non solo di Lecce, ma anche di Trani, un importante polo attrattivo.