"Melina" o "Tika taka": sul passaggio a livello è sempre la stessa storia

A Trani è allergia ai sottopassi, ai parcometri e ai dirigenti nostrani

mercoledì 13 giugno 2018 11.08
A cura di Giovanni Ronco
E meno male che qualche settimana fa intervenimmo con un articolo ad hoc, per rilevare le sollecitazioni delle Ferrovie dello Stato a "fare presto", nei confronti del Comune di Trani, per l'inizio dei lavori al sottopasso di via Sant'Annibale. In questi giorni sono arrivate pure le puntuali note di Maria Grazia Cinquepalmi, Aldo e Antonio Procacci (Trani a Capo) e Pasquale De Toma (Forza Italia), che tornano all'attacco sulla questione. Pagati progetti e mutuo, pagato pure un percorso ciclabile, come dicemmo, in zona, senza che ancora si muova foglia.

Se il profeta del Tiki Taka è l'allenatore del Manchester City, Guardiola, il suo corrispettivo politico è il sindaco di Trani. Una volta si chiamava "melina", cioè il continuo, infruttuoso passaggio del pallone, tra i giocatori, senza che si sviluppasse alcuna azione concreta, ma solo per far passare i minuti. Ma almeno in quei casi le squadre che facevano "melina" di solito erano in vantaggio; qui la squadra di governo di Amedeo Bottaro, anche per molta "zavorra" presente al suo interno e sulla quale vi teniamo costantemente aggiornati, è nettamente in "svantaggio" nella partita che gioca contro un'opinione pubblica ed una Città spesso e volentieri ormai esasperata.

Se non arriva una svolta vera e non solo annunciata (forse di qui la volontà di molti consiglieri di tornare ad una "verifica", con possibili ripercussioni sulla Giunta, che ultimamente sta producendo pochissimi atti, e questo il sindaco l'ha pure rilevato con sommo dispiacere) non vediamo come questa squadra ed il suo Maestro di Melina (o Tiki Taka) possa riproporsi al giudizio (e al voto) del pubblico. Certo che i panchinari, che qui trasfiguriamo in poltronisti, giocano la loro parte negativa in questa storia e remano contro, di fatto. La questione sottopasso di via Sant'Annibale, come i mancati parcometri, come lo stallo delle municipalizzate (altro intervento a gamba tesa del gruppo Sotero – Loconte), come l'ingovernabilità del traffico, come la crisi di parcheggi, è emblematica della lentezza del gioco della squadra di governo che da tre anni è a capo dell'amministrazione della nostra città. Quindi non sono più ammissibili colpe rifilate al passato.

Vediamo sottopassi veicolari e pedonali, realizzati ovunque ma non a Trani, con l'unica eccezione di quello a ridosso della Chiesa dei Cappuccini, per non parlare dell'eterno muro che chiude via Andria in una specie di ghetto moderno. Allergici ai sottopassi, allergici ai parcometri, allergici ai dirigenti nostrani (Amet e Amiu lasciati in mano a forestieri), ora cominciano anche ad arruolare assessori non tranesi (assoluta boutade politica: l'assessore è il ganglio principe del meccanismo che unisce cittadini, territorio e Istituzione amministrativa, come si può immatricolare un forestiero anche in questo caso, per giunta in un'area particolarmente delicata?). A cosa non sono allergici questi nostri governanti? A voi la risposta. Io un'idea, come sapete, ce l'ho già.