Monica è sola e con un bimbo a carico

«Non ho soldi, aiutatemi». Cresce l'allarme povertà a Trani. Il racconto mortificato di una vita di stenti e ristrettezze

giovedì 10 novembre 2011 10.42
A Trani aumentano in maniera esponenziale i casi di drammatica difficoltà quotidiana, di gente che non sa più come fare per vivere. Fra appelli disperati di chi sta per perdere la casa e minaccia gesti estremi a chi non riesce ad inserirsi nel mondo del lavoro, raccontiamo la storia di Monica, 37 anni, nata a Bari ma residente a Trani fin da piccola nei palazzoni popolari di via Superga, avamposto nord della città. Monica è stata abbandonata dal suo compagno 9 anni fa, quando era al quarto mese di gravidanza. Il suo partner (di Trani) le aveva suggerito l'aborto perché non voleva figli né impegni, lei è andata avanti e lui, accampando un futile motivo, è andato via.

Monica, oltre che col suo bambino (oggi ha 8 anni e frequenta la quarta elementare) vive con la mamma (divorziata) e con una sorella che ha da poco concluso una burrascosa relazione. Tutte donne ed un bambino sotto lo stesso tetto e nessuno stipendio. Monica fino a poco tempo fa lavorava come colf e come assistente per anziani. Una rumena le ha sottratto il posto. Da un anno non riceve più dal Comune neanche quel misero sussidio starordinario di 100 euro. «Ci sono troppi poveri, non ce la facciamo» le avrebbero detto.

E adesso? Monica non sa cosa fare, spera che qualcuno le possa offrire un'opportunità per lavorare o che il Comune prenda a cuore la sua situazione. Intanto racconta con mortificazione una vita di stenti e ristrettezze. «Mio figlio aveva bisogno di un paio di scarpe, non avevo i soldi per comprarle».

Una storia triste, ma non l'unica. E, purtroppo, nemmeno l'ultima.